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Condannato a 8 anni per abusi su una bimba, si nascondeva all’estero: arrestato 51enne

Era stato condannato a 8 anni di carcere per violenza sessuale su una bambina di appena 13 anni, figlia della sua convivente dell’epoca. Il giorno stesso della sentenza era fuggito all’estero e dal 2017 le autorità italiane non erano riuscito a rintracciarlo, fino a qualche giorno fa. Il 51enne di Udine si nascondeva nelle Filippine, in una località tristemente nota per il turismo sessuale a pagamento.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Si trovava a pochi chilometri da Manila, nelle Filippine, e qui si nascondeva dalle autorità italiane. Su di lui pendeva un mandato di cattura internazionale per violenze sessuali su minori: la vittima era la figlia 13enne della sua convivente, molestata più volte dal 51enne friuliano nel corso della loro convivenza a Trieste.

Dopo la condanna a 8 anni di reclusione per le ripetute violenze ai danni della ragazzina arrivata nel 2017, l'uomo, originario di Udine, era fuggito all'estero il giorno stesso della Condanna in Cassazione. I giudici avevano confermato la pena a 8 anni emessa dal tribunale di Trieste sia in primo che in secondo grado e lui ha deciso di fuggire a Angels City, nota località a ottanta chilometri da Manila, tristemente conosciuta per il turismo sessuale a pagamento con minori. Per questo motivo le autorità italiane avevano emesso nei suoi confronti un mandato di cattura internazionale, per riportarlo in Italia a scontare la pena prevista dal Tribunale.

Soltanto adesso, nel 2021, è stato rintracciato nelle Filippine grazie ad un post pubblicato su Facebook da un amico. Le autorità lo hanno quindi fermato e condotto nel carcere di Manila, dove risulta attualmente detenuto. Adesso le forze dell'ordine dovranno attivare le procedure per l'estradizione, in modo da farlo tornare nel nostro Paese a scontare la pena prevista per le violenze sessuali sulla ragazzina di appena 13 anni figlia della sua compagna dell'epoca con la quale aveva deciso di andare a vivere, nella città di Trieste. Il provvedimento è arrivato proprio al termine di un'operazione dell'Interpol di Roma, coordinata da Andrea Vitalone, esperto per la sicurezza. A collaborare anche la polizia filippina successivamente avvertita insieme al Servizio centrale operativo della Polizia che ha offerto il suo supporto.

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