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Condannati per default ex collaboratori di Vittorio Cecchi Gori

Due ex collaboratori di Vittorio Cecchi Gori sono stati condannati per “default” dalla corte fallimentare di San José in California. I due avrebbero defraudato le due società americane del Gruppo (Cecchi Gori USA e Cecchi Gori Pictures), attualmente in liquidazione. Dovranno restituire alle stesse 21 milioni di dollari. Ma arriva la precisazione di uno dei due: “Anche Cecchi Gori è stato condannato in via solidale al pagamento della somma in parola, ed non ha alcun diritto, tantomeno sulla Libray”.
A cura di Ida Artiaco
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Articolo aggiornato al 1 giugno 2020 – Qualche giorno fa era arrivata la notizia della condanna per default dalla corte fallimentare di San José in California due ex collaboratori di Vittorio Cecchi Gori. Giovanni Nappi e Gabriel Israelovici, come riportavano alcune agenzie di stampa, avrebbero infatti defraudato le due società americane del Gruppo (Cecchi Gori USA e Cecchi Gori Pictures), attualmente in liquidazione. A queste dovranno restituire 21 milioni di dollari. E' quanto si apprendeva dall'Ansa che citava a sua volta una nota di Gianfranco Passalacqua, legale italiano dell'imprenditore. "La corte statunitense ha disposto – si legge nel comunicato – la restituzione alle società Cecchi Gori di tutti gli asset che fraudolentemente erano stati sottratti e trasferiti a società di comodo. In particolare il marchio, i diritti su soggetti e sceneggiature ( tra i più' rilevanti ‘Ferrari'), nonché diritti di remake di capolavori come ‘Il Sorpasso' e ‘Seven'". Soddisfatto il diretto interessato, che si trova attualmente agli arresti domiciliari per la condanna definitiva per la bancarotta. "La sentenza dell'autorità giudiziaria californiana è stata accolta con soddisfazione da Cecchi Gori, che adesso intende procedere penalmente nei confronti dei due ex collaboratori. In tal senso ha dato mandato all'avvocato Marco Franco, che depositerà un esposto denuncia nei prossimi giorni", ha aggiunto l'avvocato.

Tuttavia, spiega adesso Giovanni Nappi, avvocato e non collaboratore di Cecchi Gori dal 2008 al 2018, "il giudizio si è concluso seppur con la (virtuale) condanna pecuniaria citata, non per "frode" bensì per "deafult", ovvero il non aver coltivato i convenuti il giudizio-civile fallimentare e di averlo quindi abbandonato (per i notevoli costi legali), così implicitamente dando per accolte le domande attoree delle società Cecchi Gori USA e Cecchi Gori Pictures". Nappi precisa anche che "queste ultime, una volta appartenute al Cecchi Gori, dal 2008 sono sotto sequestro preventivo da parte del Tribunale Penale di Roma, e dal 2016 sono sotto il controllo diretto del custode giudiziario Dott. Davide Franco, attraverso la società controllante italiana Nous S.r.l. (anch'essa sotto sequestro preventivo), per effetto delle molteplici bancarotte fallimentari fraudolente di Cecchi Gori". Per altro, conclude, anche Cecchi Gori "è stato condannato in via solidale al pagamento della somma in parola, e non ha alcun diritto, tantomeno sulla Libray (…). Per cui sarà "obbligato a pagare in via solidale con gli altri convenuti le somme de quibus, vittime ignare dei reterati artefizi e raggiri del predetto", il quale "non ha nemmeno la legittimazione a porre in essere alcun film sopra citato, posto che i diritti non sono i suoi e le società sono anche in via di chiusura definitiva da parte del liquidatore nominato dal custode giudiziario".

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