“Complici del genocidio a Gaza”: ProPal occupano e vandalizzano la redazione de La Stampa a Torino

Un gruppo di attivisti ProPal ha occupato e vandalizzato la redazione del quotidiano La Stampa a Torino, che era quasi vuota a causa dello sciopero dei giornalisti contro il mancato rinnovo del contratto. I manifestanti, a decine, hanno accusato la testata di essere "complice del genocidio a Gaza", chiedendo anche la liberazione dell’imam della moschea torinese Mohamed Shahin a cui è stato revocato il permesso di soggiorno di lunga durata. L’uomo ora si trova in un Cpr in attesa del rimpatrio verso l’Egitto.

Secondo i manifestanti, i giornalisti si sarebbero resi colpevoli di aver "dipinto Shahin come uno spaventoso terrorista". Il gruppetto di manifestanti che ha occupato la redazione si sarebbe staccato dal corteo organizzato dai sindacati di base per lo sciopero generale. "Ancora una volta c’è chi confonde il diritto al dissenso e all’espressione delle proprie idee con la violenza, gli attacchi e la devastazione. Atti che sono particolarmente odiosi quando hanno come obiettivo l’informazione, che è per tutti baluardo di libertà e democrazia", è stato il commento del presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio.
"Il Comitato di Redazione de La Stampa condanna con forza l’irruzione di un centinaio di manifestanti all’interno della redazione centrale del nostro giornale in via Lugaro a Torino – si legge invece nella nota del Cdr -. Un attacco gravissimo all’informazione e ancora più vile perché accade nel giorno dello sciopero nazionale dei giornalisti per il rinnovo del contratto di lavoro e a difesa della qualità dell’informazione democratica, libera e plurale. Senza che le forze dell’ordine lo impedissero, i manifestanti in parte a volto scoperto e in parte con passamontagna hanno forzato due porte della sede, e al grido di «Giornalista terrorista, sei il primo della lista» hanno invaso la redazione, imbrattato i muri con scritte e buttato all’aria libri e carte preziose che usiamo quotidianamente per il nostro lavoro. Un violento attacco al nostro giornale e all’informazione tutta".