Come sono cambiate le truffe con l’intelligenza artificiale: “Usano la voce di amici e parenti”

Dalla tradizionali a quelle organizzate con l’aiuto dell’intelligenza artificiale: come sono cambiate le truffe e come ci si difende. I consigli della Polizia a Fanpage.it.
A cura di Peppe Pace
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Agenti di polizia a lavoro nella centrale operativa della Questura di Napoli.
Agenti di polizia a lavoro nella centrale operativa della Questura di Napoli.

Nel periodo estivo aumentano le truffe, soprattutto ai danni delle persone anziane che rimangono sole a casa nelle grandi città, mentre i parenti sono in vacanza. In questo periodo di maggiore vulnerabilità, complice sia il caldo che la solitudine, le persone anziane sono quelle che vengono prese maggiormente di mira, ma non sono le sole, soprattutto se consideriamo le nuove truffe, quelle messe a punto mediante l'uso dell'intelligenza artificiale.

Una nuova categoria di truffe: si riproduce fedelmente la voce di chiunque

A spiegarcelo nella sala operativa della Questura di Napoli, è il Commissario Capo Simon Pietro Ferraro: "Oggi dividiamo le truffe in due categorie: quelle tradizionali in cui il ladro, fingendosi un professionista come ad esempio un tecnico dell'Enel o un postino, tenta di farsi aprire la porta di casa dalle vittime per intrufolarsi, sottraendo soldi o beni di valore, o per convincere la vittima a pagare prestazioni e servizi inesistenti. Poi ci sono le nuove truffe, quelle che vengono messe in atto con l'ausilio dell'intelligenza artificiale con la quale oggi è possibile campionare e riprodurre fedelmente la voce di qualsiasi persona. Basta infatti un video online nel quale una persona parla per più di 30 secondi per acquisire tutte le informazioni necessarie a riprodurla. Il classico esempio è quello della telefonata del truffatore che si finge il nipote o il figlio della vittima per chiedere soldi, perché magari si trova in una situazione di pericolo".

La risposta alla domanda su cosa si può fare per difendersi da queste truffe così sofisticate, oggi non può essere solo quella di chiamare le forze di polizia, che comunque rimane la prima cosa da fare quando si ha la sensazione di essere stati truffati o che qualcuno stia tendando di truffarci: "Occorre un lavoro di squadra – continua Ferraro – accanto al lavoro delle forze di polizia che è di tipo repressivo, vale a dire che si attiva nel momento in cui la truffa è già avvenuta o quando c'è comunque stato almeno un contatto con un potenziale truffatore, deve esserci un lavoro di tipo preventivo: bisogna costruire una rete fatta dai familiari e dai vicini di casa per non lasciare le potenziali vittime sole e in balia degli eventi".

Il nuovo spot della Polizia contro le truffe agli anziani

Le stesse raccomandazioni sono implicitamente contenute nel nuovo video diffuso dalla Polizia di Stato, in cui la testimonial Myrta Merlino si complimenta con un'anziana signore che in due episodi respinge il truffatore: nella prima scena si vede un postino che tenta di estorcere 1000€ per una consegna con pagamento in contrassegno destinata al nipote della vittima, mentre nella seconda scena il truffatore chiede dei soldi in contanti per pagare le cure e le spese legali al figlio, coinvolto in un incidente.

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