Come sarà il Natale dei bimbi del bosco, domani la decisione sulle feste col papà: “Potrebbe stare in casa famiglia”

Trascorreranno il Natale in casa famiglia i bambini cresciuti nel bosco di Chieti e allontanati dai genitori, Nathan Trevallion e Catherine Birmingham, lo scorso 20 novembre. Il Tribunale ha rigettato il ricorso presentato dai legali dei due coniugi anglo-australiani, allontanando ancora di qualche settimana il rientro a casa dei tre fratellini. La mamma dei minori si trova nella stessa struttura protetta e può vederli tre volte al giorno. "A colazione, pranzo e cena" spiega a Fanpage.it il sindaco di Palmoli, Giuseppe Masciulli, che in queste settimane si è a lungo prodigato per favorire il rientro dei bimbi a casa.
I genitori si sono mostrati aperti alle richieste del Tribunale e il cambio di rotta è stato valutato positivamente, ma non sarebbe ancora sufficiente. Per i magistrati, i bimbi devono restare sotto osservazione in casa famiglia. Non sarebbero infatti venute meno le condotte pregiudizievoli per il loro sviluppo psico-fisico. "Il papà potrebbe trascorrere con loro il giorno di Natale, seppure in casa famiglia" ha sottolineato a Fanpage.it Masciulli. "La moglie si trova già nella struttura protetta e lui ha diritto di visita due giorni a settimana. Non si tratterebbe di una concessione straordinaria. Il Tribunale potrebbe pronunciarsi domani sul da farsi".
Nathan Trevallion potrebbe insomma trascorrere la giornata del 25 dicembre nella casa famiglia con moglie e figli. "Non mancherà Babbo Natale" ha spiegato ancora il sindaco Masciulli. "In generale ai bimbi della casa famiglia non manca mai. Vengono consegnati giocattoli e regali tramite le associazioni di volontariato di Vasto. Nel caso specifico, questi tre bimbi hanno inoltre la fortuna di avere la madre in casa famiglia con loro, la vedono comunque tre volte al giorno. Il resto del tempo lo passano con i coetanei e con gli operatori della struttura".
Il ritorno a casa, secondo il sindaco, è solo rimandato. "Se ci fosse un dubbio su un eventuale rientro, i bimbi non sarebbero affiancati dalla madre nel loro soggiorno, né verrebbero favoriti i rapporti con i genitori. Credo che il ritorno a casa sia solo una questione di tempo. Si ragiona sulle tempistiche, non sull'ipotesi dell'affido a qualcun altro".
In queste settimane il Comune di Palmoli ha cercato di coniugare le esigenze di vita dei genitori dei bimbi con le richieste del Tribunale, presentando alla famiglia e ai tutori diverse opzioni sul fronte abitativo, della scuola e del diritto alla salute.
"Per quanto riguarda la scuola, come Comune abbiamo una struttura socio-educativa messa in piedi per un centro migranti. Qui ci sono famiglie monoparentali, spesso arrivano bambini che non conoscono l'italiano e per frequentare la scuola si appoggiano a questa struttura con insegnanti e psicologi. I tre fratellini potrebbero avvalersi dello stesso supporto, anche tramite lezioni a domicilio. Abbiamo presentato diverse opzioni, la tutrice che segue il loro caso si è ufficialmente informata ma non è stata formalizzata ancora alcuna richiesta".