Come mai il portiere 13enne aggredito a Collegno è stato squalificato: cosa dice la giustizia sportiva

Sta facendo discutere il caso del portiere di 13 anni del Volpiano Pianese aggredito e preso a pugni dal padre di un avversario durante una rissa scoppiata in campo dopo una partita di un torneo under 14 a Collegno, in provincia di Torino.
Il 13enne, che ha riportato la frattura del malleolo e lesioni allo zigomo, è stato squalificato per un anno (fino al 04/09/2026). Insieme a lui, squalificati anche suo padre, dirigente del Volpiano, e un giocatore del Carmagnola, la squadra avversaria.
Fanpage.it ha intervistato l'avvocato Stefano Pellacani, specializzato in diritto sportivo. Al legale abbiamo chiesto di spiegarci quali sono i passaggi che portano alla squalifica di un giocatore. "La squalifica deriva esclusivamente da quello che è scritto nel referto dell'arbitro", osserva.
"La pronuncia del giudice viene data in audita altera parte, quindi senza contraddittorio, sulla base di quella che è la documentazione ufficiale, ovvero il referto dell'arbitro o eventualmente il documento di un commissario di campo che però dubito fosse presente in un torneo under 14", aggiunge.
Il giudice sportivo quindi, dopo la lettura del referto gara, compilato dall'arbitro, il direttore di gara, commina la sanzione. "Il codice di giustizia sportivo prevede, a seconda della condotta, ad esempio condotta violenta, condotta antisportiva, prevede un minimo di sanzioni".
E Pellacani aggiunge: "Il torneo avrà anche un regolamento ad hoc per queste fattispecie". Il 13enne sarebbe tra coloro che avrebbero fatto partire assumendo "una condotta violenta e antisportiva innescando una rissa e colpendo con manate e pugni il fianco e la schiena di un giocatore avversario, steso sul terreno di gioco", si legge nella decisione.
Ogni federazione ha un proprio codice di giustizia sportiva che si rifà ai principi generali del Codice della Giustizia del CONI. Ogni codice di giustizia sportiva ha le sue peculiarità, quindi il giudice in questo caso si è rifatto al Codice di Giustizia Sportiva della FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio).
Il referto dell'arbitro, ci spiega ancora l'avvocato è "un atto istruttorio, in questo momento, quindi l'ha letto solo il giudice sportivo. Solo dopo è possibile leggere il referto ed eventualmente impostare un ricorso, previsto dal Codice. Si fa un preavviso di ricorso e solo all'esito del referto gara uno si può rendere conto se la sanzione sia proporzionata o meno".
I team dei due ragazzi dovranno inoltre pagare un'ammenda di 150 euro per responsabilità oggettiva, 200 euro invece è la sanzione decisa per la società Paradiso Collegno, che ospitava il match, per omessa vigilanza. Il comitato organizzatore del torneo Superoscar ha deciso inoltre di escludere le due squadre dalla competizione.
"Nella giustizia sportiva c'è la responsabilità oggettiva: se un tesserato commette qualcosa di particolarmente grave da un profilo disciplinare, la società viene sanzionata al pagamento di un'ammenda per il comportamento del tesserato. – conclude l'avvocato – Nell'ambito dell'ordinamento sportivo, rispetto all'ordinamento statale, c'è questo aspetto".