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Covid 19

Chiude hotel no mask in Trentino, il titolare vietava le mascherine ai dipendenti: “Fanno male”

Niente mascherine, nessun distanziamento sociale, scarsissimo rispetto delle norme anti Covid. Per questo è prevista per oggi la chiusura dell’hotel quattro stelle Cavallino Bianco di San Candido, in provincia di Bolzano. A disporre lo stop alle attività della struttura ricettiva è stata un’ordinanza-ingiunzione del presidente della Provincia, Arno Kompatscher.
A cura di Davide Falcioni
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Niente mascherine, nessun distanziamento sociale, scarsissimo rispetto delle norme anti Covid. Per questo è prevista per oggi la chiusura dell'hotel quattro stelle Cavallino Bianco di San Candido, in provincia di Bolzano. A disporre lo stop alle attività della struttura ricettiva è stata un'ordinanza-ingiunzione del presidente della Provincia, Arno Kompatscher. Il provvedimento, che avrà una durata di dieci giorni, è stato emesso a causa delle ripetute inosservanze delle misure anti-Covid all'interno dell'albergo, dove nessun dipendente indossa la mascherina, come confermato dallo stesso titolare, Hannes Kühebacher, che ha orgogliosamente rivendicato questa scelta: "L'estate scorsa quattro miei dipendenti – ha spiegato – erano stati male perché costretti a lavorare con le mascherine. Così quest'anno ho deciso che avremmo tutti lavorato senza mascherina all'interno dell'hotel. Io non intendo chiudere, questo è un albergo storico che viene gestito dalla mia famiglia da 260 anni. Chi ha il diritto di togliermi la licenza?".

L'annuncio della chiusura è stato dato ieri e ben presto nella struttura – in solidarietà con il titolare – si sono recati decine di no vax e no green pass capeggiati dalla parlamentare veneta ex Movimento5 Stelle Sara Cunial, non nuova a proteste contro la gestione della pandemia: "Se c’è ancora un barlume di diritto nel nostro Stato – ha dichiarato – nessuno oggi si può permettere di chiudere l’Hotel Cavallino Bianco. In questo luogo, infatti, si trova il mio domicilio parlamentare tutelato dalla Legge italiana, dalla Costituzione e da diverse sentenze della Corte". La deputata dal 3 agosto risiede con il proprio domicilio presso la struttura alberghiera dell'Alta Pusteria. "Questo luogo rappresenta un baluardo di libertà e democrazia e un esempio tangibile di dignità e responsabilità – spiega Cunial – per questo l’ho scelto come dimora parlamentare e come punto di riferimento per il lavoro delle prossime settimane. L’ordinanza firmata dal presidente della Provincia autonoma, Arno Kompatscher, per la ‘ripetuta inosservanza delle misure anti-Covid’, con cui si impone la chiusura totale di dieci giorni all’albergatore Hannes Kühebacher è perciò illegittima due volte. La prima per le motivazioni per cui si sta punendo un lavoratore per il solo fatto di aver difeso i propri diritti e quelli dei propri dipendenti e aver rispettato la nostra Carta Costituzionale; la seconda qualora si verificasse, per aver arrecato danno all’attività di un parlamentare, compromettendo il mio diritto all’inviolabilità del domicilio correlato direttamente all’esercizio dell’attività stessa". Del diritto alla salute dei dipendenti dell'hotel e dei suoi clienti Cunial, né gli altri no vax presenti, non hanno fatto alcuna menzione.

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