Chi è Emanuele Ragnedda, l’imprenditore del vino fermato per l’omicidio di Cinzia Pinna

Emanuele Ragnedda è stato fermato per la scomparsa e la morte di Cinzia Pinna, la 33enne di Castelsardo sparita nel nulla la sera dell'11 settembre scorso. L'imprenditore 41enne, proprietario di un'azienda vinicola, la Conca Entosa, è stato raggiunto dai carabinieri in mattinata dopo che, con il suo gommone, si è schiantato sugli scogli mentre era diretto a Baja Sardinia, dove c'è la sua casa di famiglia. Dopo l'incidente in mare era intervenuta la Guardia Costiera, ma con l'arrivo dei Carabinieri è stato trasferito in caserma per l'interrogatorio.
Prima della scomparsa, Pinna sarebbe stata vista in compagnia di Ragnedda, che ha confessato il delitto dopo un lungo interrogatorio, e di un altro giovane, un milanese di 26 anni ora indagato per occultamento di cadavere. Le accuse a carico di Ragnedda sono omicidio volontario aggravato dall'uso di arma comune da sparo e occultamento di cadavere.
Chi è l'imprenditore Emanuele Ragnedda
Emanuele Ragnedda ha 41 anni ed è un imprenditore vinicolo di Arzachena. L'uomo ora indagato è figlio di Mario e nipote di Francesco Ragnedda, noti in Sardegna per la produzione di vino di eccellenza. Figlio unico, è cresciuto in una famiglia di imprenditori: fu il padre Mario, tra i sei fratelli, a sviluppare il business del vino. Lo zio del 41enne, Alberto Ragnedda, fu sindaco di Arzachena tra il 2012 e il 2017.
Il padre è uno dei fondatori della cantina Capichera, ceduta di recente. Si tratta di un'azienda storica di Arzachena, in Sardegna, specializzata nel Vermentino di Gallura, vino bianco dell'isola che ha ottenuto il riconoscimento DOCG, Denominazione di Origine Controllata e Garantita, della regione per i vini bianchi.
Sulla scia dell'attività della famiglia Ragnedda venduta nel 2022 all'imprenditore Carlo Bonomi, il 41enne ha fondato l'azienda Conca Entosa nelle campagne tra Arzachena e Palau. Nel 2016 l'uomo ha bonificato alcuni terreni nei pressi di un sito archeologico di fronte all'arcipelago della Maddalena.
L'imprenditore ha messo sul mercato il "bianco più caro d'Italia", il Vermentino Disco Volante Igt 2021 con prezzi a bottiglia fino a 1.800 euro. Ragnedda ha una tenuta di proprietà nelle campagne tra Arzachena e Palau, lì dove sorge la sua azienda vinicola. Qui i carabinieri avrebbero effettuato i controlli che hanno poi portato al ritrovamento del corpo della 33enne.
Ragnedda aveva concluso la sua ultima relazione lo scorso anno e frequentava spesso i locali notturni della Costa Smeralda.
La confessione e il ritrovamento del corpo
Le indagini si sono concentrate su di lui e sul conoscente milanese anche in seguito alla visione delle immagini delle telecamere di videosorveglianza. Secondo quanto emerso, la 33enne sarebbe stata avvicinata dall'auto di Ragnedda proprio la sera dell'11 settembre mentre camminava per strada barcollando.
La giovane sarebbe salita a bordo dell'auto del 41enne e il suo telefono è rimasto attivo fino alle 3.20 di quella notte.
Il corpo della 33enne è stato rinvenuto poco fa nel terreno di proprietà dell'imprenditore. L'uomo ha confessato il delitto dopo un lungo interrogatorio, indicando alle forze dell'ordine il luogo in cui era stato occultato il cadavere di Pinna.