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Guerra in Ucraina

La Russia vuole un governo fantoccio a Kherson, l’accusa degli ucraini: “Dissidenti cercati casa per casa”

La Russia sarebbe intenzionata a preparare un referendum nella città portuale di Kherson, nel Sud dell’Ucraina, l’unico grande centro finora occupato e controllato dalle truppe di Mosca.
A cura di Davide Falcioni
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La Russia sarebbe intenzionata a preparare un referendum nella città portuale di Kherson, nel Sud dell’Ucraina, l’unico grande centro finora occupato e controllato dalle truppe di Mosca, snodo nevralgico verso il Mar Nero. L’obiettivo di Mosca, stando a quanto riferito da fonti ucraine, sarebbe quello di creare una nuova “repubblica popolare” simile a quelle create nel 2014 e nel 2015 nella regione del Donbass, nelle province di Donetsk e di Luhansk. Dmytro Kuleba, ministro degli Esteri di Kiev, ha commentato: "Considerato che i russi non hanno alcun supporto popolare, si tratterà di una completa messinscena. Qualora però questo dovesse essere vero, si dovrà procedere con ulteriori severe sanzioni contro la Russia. La città di Kherson è e sarà sempre ucraina". Nelle ore precedenti Serhiy Khlan, membro del governo regionale di Kherson, aveva annunciato su Facebook che "i russi stanno chiamando tutti i deputati del consiglio regionale di Kherson chiedendo se sono pronti a cooperare" per la creazione di questa nuova "repubblica popolare". Khlan ha rivolto ai colleghi un appello: "Sono sicuro che comprenderete le conseguenze delle vostre decisioni. La creazione di una ‘repubblica popolare' trasformerà la nostra città in un luogo senza speranza, senza vita, né futuro. L’intero Paese ci guarda e non esiste alcuna scusante per poter accettare questo. Non entrate nella storia dell’Ucraina da traditori, di cui nessuno ha bisogno, ma da cittadini i cui nomi verranno ricordati dalle prossime generazioni".

Un giornalista di Kherson: "I russi ci cercano casa per casa"

Sempre da Kherson il giornalista  Konstantin Ryzhenko ha riferito che le forze di sicurezza russe cercano e trattengono attivisti ucraini, giornalisti, ex militari e chiunque non nasconda la sua posizione filo-ucraina. Il cronista ne ha parlato a Radio Svoboda: "Negli ultimi giorni, quando Sobr e Rosguardia (corpo di gendarmeria indipendente dalle forze armate per la gestione delle operazioni speciali, ndr) sono stati portati in città – ha riferito il giornalista – i rappresentanti di Rosguardia hanno iniziato ad andare di casa in casa a bussare alle porte di attivisti, degli ex ufficiali della SBU ed ex militari. I giornalisti sono minacciati. Ci sono informazioni secondo cui un giornalista è stato portato via, ma si tratta di informazioni non verificate. Mi è stata data più volte l'informazione – ha proseguito Ryzhenko – che mi stavano cercando. Loro vengono agli indirizzi ben precisi e buttano giù le porte. So che a Nova Kahovka hanno arrestato talmente tante persone che non ci sono più posti dove detenerli e li chiudono nei garage. I russi – ha concluso – hanno elenchi stilati delle persone da ‘colpire'".

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