Cercasi hostess con la 4° di reggiseno: polemica sull’annuncio “sessista”

Forse l’obiettivo era solo quello di catturare un po’ l’attenzione per un settore, l’impiantistica per l'industria alimentare, sicuramente non incuriosisce poi tutti. Fatto sta che i commerciali della Acram srl di Sant'Ambrogio di Valpolicella con quell’inserzione hanno innescato una vera bufera: “per noi le misure contano”, accompagnata dalla intenzione di cercare hostess con la quarta di reggiseno. L'azienda veronese produce impianti di misurazione del latte e ha deciso di rivolgere la propria selezione solo alle maggiorate. La proposta di lavoro ovviamente ha fatto il giro del web suscitando commenti d'indignazione per la presunta scelta sessista. Gli internauti si sono detti poi scandalizzati di fronte alla precisazione secondo la quale “le candidate che non sono in possesso di questa caratteristica, sono pregate di non inviare il loro cv”.
“Avevamo richiesto una ragazza con un seno in linea con lo slogan, ma non ci aspettavamo che l'agenzia scegliesse un modo così esplicito per reclutare le ragazze”, ammette Maria Rosa Chesini, socia di Acram. “Pensavamo che l'agenzia attingesse al suo database di modelle per scegliere quelle più adatte da proporci”. Poi precisa che la società non aveva “alcuna intenzione di offendere la dignità della donna”. Alla fine l'azienda, che dopo che anche l'Ente Fiera ha preso ufficialmente le distanze dall'annuncio disapprovarne il contenuto, ha deciso di fare outing per cercare di ridimensionare il tutto.
“Volevamo colpire, è vero, per proporci come unico produttore in Italia di strumenti di misurazione volumetrica omologati. Latte e misure, per noi, sono due parole chiave. E l'associazione di idee riporta subito al seno della donna. Ma non di una bomba sexy, bensì della madre che allatta, che grazie al suo latte fa crescere il suo bimbo. La ragazza che sceglieremo, con un seno naturale e un viso pulito, dovrà inoltre vestire non in abiti succinti, ma con una camicia o un tailleur, un abbigliamento adeguato per accogliere i clienti nello stand. Per noi non conta solo la fisicità, richiedere una modella con una spiccata femminilità non vuol dire sminuire la parte intellettuale della donna. E sinceramente, in un periodo in cui persino i concorsi di bellezza e le passerelle rivalutano anche le ragazze più in carne, non vedo tutto questo scandalo”.