Causò la morte di una donna in auto: l’attore Marco Paolini chiede di patteggiare

Marco Paolini, apprezzato attore teatrale e autore in particolare di struggenti monologhi, ha chiesto di poter patteggiare la pena per i reati di omicidio stradale e lesioni in riferimento a un incidente mortale da lui provocato il 17 luglio dello scorso anno lungo l'autostrada A4, quando al volante della sua Volvo tamponò violentemente una Fiat 500 sbalzandola nella corsia della tangenziale che costeggia l'autostrada e causando la morte di Alessandra Lighezzolo, commerciante di Arzignano di 53 anni, e gravi lesioni alla passeggera che si trovava al suo fianco, la 52enne Anna Tovo. Lo schianto avvenne nel tratto compreso tra i caselli di Verona Sud e Verona Est.
L'attore, illeso ma profondamente sconvolto da quell'incidente, ammise immediatamente le sue responsabilità agli agenti della Polizia Stradale che intervennero sul posto: "E' stata colpa mia", disse, per poi chiudersi in un silenzio lungo mesi che lo portò ad annullare tutti gli spettacoli programmati come segno di rispetto per i familiari della donna vicentina che aveva perso la vita. "Nulla sarà più come prima", aggiunse Paolini, sui cui la Procura di Vicenza ha chiuso le indagini; il 14 maggio il caso verrà esaminato dal gup Marzio Bruno Guidorizzi, chiamato a valutare l’accordo già raggiunto tra il pubblico ministero Elisabetta Labate e gli avvocati dell'attore, che ha chiesto di patteggiare la pena a un anno per entrambi i reati che gli vengono imputati.
Paolini ha spiegato in questi mesi che a fargli perdere il controllo della sua auto fu un "maledetto colpo di tosse", tesi che ha convinto la pm che, nel capo d’imputazione, non gli si contesta alcuna aggravante: "I parenti della signora Lighezzolo sono stati risarciti dall’assicurazione – ha fatto sapere l’avvocato delle parti offese, Stefano Poli -.Mi costituirò parte civile per la signora Tovo, che invece non ha ancora ottenuto alcun rimborso". Nel frattempo il marito e i figli di Alessandra Lighezzolo hanno lamentato di non aver "mai sentito Paolini": il quale, roso dai sensi di colpa, ha già spiegato: "Per me è un obbligo tacere. Ho questa tosse maledetta e penso che ogni colpo di tosse sia come una fucilata".