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Catania, con reddito di cittadinanza ma dipendenti in nero: in tre denunciati

I tre sono stati smascherarli dai carabinieri del comando provinciale di Catania e del nucleo Ispettorato del lavoro. Si tratta di un 46enne, un 59enne e un 41enne che lavoravano come dipendenti rispettivamente in un bar, in un ristorante e in un supermercato. Sanzionati anche i titolari dei negozi per lavoro nero.
A cura di Antonio Palma
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Avevano ricevuto il beneficio del reddito di cittadinanza percependo il relativo assegno mensile ma in realtà continuavano ad esercitare la loro professione come dipendenti grazie al lavoro svolto in nero e senza contratto. Per questo tre cittadini catanesi sono stati denunciati nelle scorse ore all'autorità giudiziaria da parte dai carabinieri  dopo essere stati scoperti a seguito di controlli a loro carico. A smascherarli sono stati i militari del comando provinciale di Catania e del nucleo Ispettorato del lavoro del capoluogo etneo. Si tratta di un 46enne di Belpasso, che lavorava come pasticciere in un bar a Catania; un 59enne di Riposto, che faceva il pizzaiolo in un ristorante di Mascali; e un 41enne di Catania, che era impiegato addirittura come salumiere in un supermercato di Riposto.

Dopo aver accertato le loro posizioni, i carabinieri hanno provveduto anche a sequestrate le loro carte prepagate su cui veniva versato l'assegno per il reddito di cittadinanza. Le somme indebitamente percepite, che dovranno essere restituite dai tre denunciati, sono ancora oggetto di quantificazione. Come prevede la legge in materia, infine i militari hanno provveduto anche a sanzionare i titolari degli esercizi commerciali in cui i tre lavoravano come dipendenti. Per loro l'accusa è di aver impiegato manodopera in nero.

Non si tratta del primo caso di lavoratori in nero con reddito di cittadinanza nel Catanese. Appena qualche giorno fa una coppia è stata denunciata per lo stesso motivo perché contemporaneamente portavano avanti l'attività in un negozio di parrucchiere. Altri casi sono stati registrati in altre parti d'Italia, da nord a sud,  a conferma che i controlli per smascherare i furbetti del reddito di cittadinanza perseguono senza sosta.

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