Caso Garlasco, Venditti contro la Procura: “Io corrotto? Soldi si son fermati a legali Sempio”

"Io dovrei essere il corrotto, quello che ha percepito, il destinatario finale di questi movimenti di denaro. Questi movimenti di denaro si sono fermati agli avvocati di Sempio". Con queste parole, pronunciate durante la trasmissione Dentro la notizia su Canale 5, Mario Venditti, ex procuratore aggiunto di Pavia, ha respinto le accuse di corruzione che lo vedono indagato nell’inchiesta sulla presunta manipolazione dell’archiviazione del 2017 a favore di Andrea Sempio, ora nuovamente sotto indagine per l’omicidio di Chiara Poggi.
Venditti era presente alla nuova udienza davanti al Tribunale del Riesame di Brescia, chiamato a esaminare la richiesta di dissequestro dei suoi dispositivi elettronici e di quelli dei carabinieri Giuseppe Spoto e Silvio Sapone. L’ex magistrato non ha rilasciato dichiarazioni spontanee in aula, ma davanti alle telecamere ha criticato apertamente la gestione della Procura di Brescia:
Pensavo sinceramente che avrebbero depositato i tre verbali degli ultimi due giorni, quelli delle SIT, degli avvocati e con mia grande sorpresa non c’era neanche il Pubblico Ministero. Secondo me è stata una grave scorrettezza".
L’assenza del rappresentante dell’accusa – non obbligatoria – ha provocato reazioni immediate anche da parte delle difese. L’avvocato Giorgia Spiaggi, che assiste i due militari, si è detta "basita", mentre il legale di Venditti, Domenico Aiello, ha parlato di un atteggiamento "farisaico". Fonti giudiziarie bresciane, però, precisano che la presenza del pm non fosse necessaria e che la Procura avesse già depositato un atto definito internamente "fortemente motivato", escludendo qualsiasi cambio di strategia.
L’udienza rappresenta il secondo tentativo dei magistrati di acquisire i contenuti digitali dei dispositivi dell’ex pm, dopo che il Riesame aveva annullato il primo sequestro giudicandolo troppo generico. Nel nuovo provvedimento, la Procura sostiene che telefoni e computer di Venditti potrebbero contenere elementi utili a ricostruire eventuali rapporti con la famiglia Sempio o con i loro consulenti, oltre a possibili tracce di trasferimenti di denaro. La richiesta punta ad accedere a circa undici anni di comunicazioni, comprese chat che potrebbero essere state cancellate dopo la riapertura dell’inchiesta sul delitto di Garlasco.
Nel corso dell’intervista, Venditti ha anche riflettuto sul proprio operato del 2017:
Mi sarei dovuto fermare a gennaio, nel momento in cui la Corte d’Appello di Brescia ha dichiarato inammissibile la revisione. Il Gip lo ha scritto chiaramente: quelle indagini sono state un mio eccesso di zelo".
Parallelamente, la Procura di Brescia sta valutando un possibile ricorso in Cassazione contro l’annullamento dei sequestri disposti nei confronti di altri indagati nell’indagine sul cosiddetto "sistema Pavia". Per Venditti, invece, i dispositivi restano sotto sequestro nell’ambito dell’inchiesta che ruota attorno al caso Garlasco e alle accuse di corruzione in atti giudiziari.