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Caso Bellomo, chiesta condanna a 3 anni e 4 mesi per l’ex giudice: stalking e lesioni a borsista

La procura di Piacenza ha chiesto la condanna a 2 anni e 4 mesi per l’ex giudice Francesco Bellomo, a processo per stalking e lesioni ai danni di una giovane partecipante alla scuola di formazione “Diritto e Scienza”. Bellomo è anche coinvolto in un’altra inchiesta a Bari per casi di aspiranti giudici in minigonna, obbligate a sottostare al “dress-code” e e un comportamento omertoso e di assoluta sottomissione nei suoi confronti.
A cura di Ida Artiaco
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Tre anni e quattro mesi di reclusione: è questa la richiesta formulata dalla procura di Piacenza per l'ex giudice Francesco Bellomo, a processo per stalking e lesioni ai danni di una giovane partecipante alla scuola di formazione "Diritto e Scienza". Secondo quanto ricostruito dall'accusa, la ragazza sarebbe stata insultata, minacciata e sottoposta a vari interrogatori sulla propria vita sessuale. Il pm Emilio Pisante e il procuratore Grazia Pradella hanno chiesto anche un anno e quattro mesi per il coimputato, l'ex pm di Rovigo Davide Nalin.

Bellomo è anche coinvolto in un'altra inchiesta a Bari per casi di aspiranti giudici in minigonna, obbligate a sottostare al "dress-code" e ad un comportamento omertoso e di assoluta sottomissione nei suoi confronti. Per lui era un modello di formazione che aiutava a superare il concorso per magistrati. Lo scorso luglio era anche tornato agli arresti domiciliari: per il pm Roberto Rossi e la procura del capoluogo pugliese era tentata violenza privata e minacce nei confronti delle aspiranti giudici.

Agli atti del processo piacentino ci sono i racconti della giovane borsista che, secondo la ricostruzione accusatoria, ha subito un "addestramento" che l'ha coinvolta in modo totalizzante. Ha dovuto seguire un rigido codice, tra cui il divieto di sposarsi pena la decadenza della borsa, con la richiesta di una tabella con indicazione di luoghi, frequenza e modalità con riguardo alla vita sessuali. Con insulti per il ‘basso punteggio algoritmico' registrato dagli ex fidanzati, almeno secondo le aspettative degli imputati. La giovane, prima dell'inizio dell'udienza preliminare, aveva ritirato la denuncia-querela e non è costituita in giudizio.

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