Carne di cavallo: il “pastone” senza controlli che fa paura
Il caso della carne di cavallo trovata nei prodotti precotti e surgelati sta scatenando il panico tra produttori e consumatori in mezza Europa. Non ci sarà un problema di ordine sanitario come ribadiscono a più riprese dalla commissione Ue, ma in molti sottolineano come questo evento sia solo un sintomo di un più largo affare di gruppi senza scrupoli che macellano carne senza controlli e tracciabilità per fare il cosiddetto "pastone , un miscuglio di carne da rivendere a prezzi concorrenziali. Se la carne di cavallo di per se non fa male alla salute c'è da stabilire in realtà perché è stata etichettata come carne bovina e dunque da dove provenga. Il problema è la macellazione dei cavalli da corsa che per legge sono dichiarati non destinati alla produzione di alimenti anche perché per loro è concesso l'uso di farmaci non possibile per animali da macello.
A pesare sul fenomeno la crisi degli ippodromi – Come ha spiegato un commerciante e macellatore reggiano a Jenner Meletti su Repubblica questo fenomeno già diffuso da tempo ha avuto un'accelerazione negli ultimi anni con la crisi degli ippodromi e dei maneggi perché mantenere un cavallo costa e molti preferiscono sbarazzarsene illegalmente invece che aspettare la sua morte naturale. Qui si insediano gruppi criminali che prendono in carico le bestie le macellano spesso illegalmente per poi formare un pastone di carne con certificazioni fasulle. Il rischio è che ne risenta tutto il settore perché come lamenta il commerciante "Io sapevo ormai da anni che all'estero giravano carni equine con fenilbutazone, speravo che lo scandalo scoppiasse, in modo da denunciare gli avventurieri. Ma adesso c'è il rischio che a pagare sia tutto il mercato e anche noi che non abbiamo nulla da spartire con quelle pratiche".