Omicidio Bruno Di Cello, eseguita l’autopsia: dinamica chiara, il padre gli ha sparato al volto

È stata eseguita nel pomeriggio di ieri al Policlinico universitario di Catanzaro l'autopsia sul cadavere di Bruno Di Cello, ucciso dal papà Francesco lo scorso venerdì in località Marinella di Lamezia Terme.
Ci vorranno almeno 40 giorni per conoscere l'esito dell'esame effettuato dal medico legale Isabella Aquila, ma la dinamica dell'omicidio appare per il momento chiara, soprattutto a seguito della confessione del padre del 30enne. L'uomo ha infatti ammesso di aver sparato al figlio in pieno volto perché esasperato dalle continue richieste di denaro fatte dal giovane, disoccupato ma con l'aspirazione di diventare un modello.
Di Cello era stato anche già denunciato dai genitori e in seguito alle loro accuse era stato condannato per estorsione.Nulla però sembrava davvero essere cambiato nella vita di questa famiglia che aveva continuato a subìre le minacce del 30enne.
Nelle prossime ore il corpo del 30enne sarà restituito ai familiari per i funerali. Incerta la data dello svolgimento del rito funebre che potrebbe tenersi in forma privata.
Secondo quanto raccontato dal padre del ragazzo, reo confesso, Di Cello pretendeva con cadenza quasi quotidiana il denaro e le sue richieste di soldi erano diventate motivo di ansia per i genitori e per i parenti. Ad alcuni amici l'uomo aveva confidato di essere vicino al limite della disperazione e di non sapere come gestire le continue richieste del figlio, che non voleva trovare un altro lavoro.
Così, dopo l'ennesima lite, l'ex guardia giurata in pensione Francesco Di Cello è uscita di casa per raggiungere il figlio e aggredirlo. Il Gip ha convalidato il fermo ed emessso ordinanza di custodia cautelare in carcere per l'uomo, che ha subito raccontato agli inquirenti quanto fatto. Dopo l'autopsia eseguita nel pomeriggio di ieri, bisognerà aspettare circa 40 giorni per gli esiti.