Bimbi nel bosco, perché i giudici hanno rigettato il ricorso dei genitori per il rientro a casa

I magistrati hanno rigettato il ricorso presentato dai legali di Nathan Trevallion e Catherine Birmingham, i genitori dei tre bimbi cresciuti nei boschi di Chieti e ora in casa famiglia. I minori non torneranno a casa per Natale e trascorreranno le feste in casa famiglia. Secondo i giudici, infatti, non sarebbero decaduti i gravi e pregiudizievoli comportamenti a violazione dei diritti dei tre fratellini: mancherebbero infatti le garanzie per l'integrità fisica, psichica, per l'assistenza materiale e morale, la vita di relazione e la riservatezza.
Il ritorno a casa è ancora lontano secondo l'avvocato Gabriella di Fresco, esperta in Diritto di Famiglia. A Fanpage.it la legale ha sottolineato che il soggiorno dei bimbi nella struttura protetta potrebbe essere ancora lungo. Sicuramente il ricongiungimento con i genitori non avverrà subito dopo Natale: per quei giorni, però, il papà dei minori potrebbe avere il permesso di andare a trovarli.
"Non conosco le carte del processo, ma ritengo che durante il periodo natalizio i difensori del papà dei tre minori potrebbero presentare istanza al Tribunale per ottenere la possibilità di esercitare il diritto di visita. Siamo in una fase di accertamento della situazione non vi è una pronuncia di decadenza dalla responsabilità genitoriale – ha spiegato a Fanpage.it l'avvocato Gabriella Di Fresco – e questo diritto può essere riconosciuto al papà dei bimbi".
Avvocato, come saprà non torneranno a casa i bambini cresciuti nei boschi di Chieti e le motivazioni alla base del rigetto del ricorso sono trapelate in queste ore. Si parla del persistere delle criticità che hanno portato all'allontanamento. Come mai l'apertura mostrata dai genitori al cambiamento del loro stile di vita non è stata sufficiente per i magistrati?
Ritengo che l’apertura mostrata dai genitori sia stata senz’altro valutata positivamente, tuttavia bisognerà verificare la tenuta nel tempo di tale “mutamento di rotta”. Ricordiamo, infatti, che l’allontanamento dei minori ha costituito l’esito di un procedimento nel quale, dopo un’osservazione ed un monitoraggio durato per diversi mesi, si è preso atto dell’inefficacia delle precedenti soluzioni proposte a causa del rifiuto, da parte dei genitori, di rispettare le prescrizioni imposte dal Tribunale per i Minorenni.
Come funzionerà per il periodo natalizio? Il papà potrà andare a trovare i bambini il 25 dicembre? In casa famiglia dovrebbe esserci anche la madre, Catherine Birmingham.
Non conosco le carte del processo però ritengo che, in ordine al periodo natalizio, i difensori del padre potrebbero presentare una istanza al Tribunale al fine di ottenere la possibilità di esercitare il proprio diritto di visita nei confronti dei minori. Siamo ancora in una fase di accertamento della situazione, non vi è una pronuncia di decadenza dalla responsabilità genitoriale, pertanto ritengo che tale diritto possa essere riconosciuto.
Cosa succederà adesso? Molto probabilmente i bambini dovranno rimanere nella struttura fino alla fine delle feste. È possibile che dopo rientrino a casa?
I bambini resteranno in comunità sino a quando il Tribunale per i Minorenni non avrà appurato che sia venuta meno la situazione di pregiudizio che è stata alla base del provvedimento di allontanamento poi impugnato avanti la Corte di Appello. Sicuramente l’atteggiamento collaborativo dei genitori è un elemento positivo ma sarà necessario verificare, in modo puntuale e attento, l’intero contesto familiare in cui dovranno fare rientro i minori.