Bimbi nel bosco di Chieti, la dottoressa che li visitò dopo l’avvelenamento da funghi: “Erano trascurati”

Sarebbero arrivati in ospedale stanchi, sofferenti e spaventati da quanto stava accadendo. I tre minori, figli di Nathan Trevallion e Catherine Birmingham, avevano mangiato funghi velenosi ed erano stati trasportati in pronto soccorso dopo che un vicino di casa aveva allertato i soccorsi. Nelle stesse condizioni di salute erano anche i genitori, che avevano raccolto e cucinato i funghi probabilmente mischiandoli per errore con altri esemplari velenosi raccolti dai figli nel bosco di Chieti.
In seguito a quell'episodio, si sono attivati i servizi sociali il cui intervento ha poi portato il 20 novembre scorso all'allontanamento dei tre minori, ancora oggi in casa famiglia. Secondo il medico che ha visitato i bambini dopo l'intossicazione, i tre fratellini sembravano "trascurati". La dottoressa è stata intervistata durante trasmissione Mediaset "Dentro la notizia".
"I bimbi sembravano un po' diversi dagli altri – ha ricordato – perché apparivano trascurati. Non erano in regola con il calendario vaccinale ed erano molto spaventati, inoltre c'è stato un grosso problema nella comunicazione per via della lingua". Da qui sarebbe partita la segnalazione agli assistenti sociali ed è così cominciata la storia che ha portato all'allontanamento dei minori con l'ingresso in casa famiglia.
Le stesse valutazioni sarebbero state fatte nel corso del periodo di osservazione in casa famiglia. I bambini sarebbero apparsi "spaventati dagli oggetti comuni", perfino dal soffione della doccia, dalla luce artificiale e dal sapone. Secondo la tutrice che si è occupata di loro in queste settimane, i fratellini non saprebbero leggere e la figlia maggiore di Nathan Trevallion e Catherine Birmingham avrebbe imparato a scrivere sotto dettatura soltanto il suo nome.
Per ottenere il riaffido dei bambini, la coppia ha mostrato apertura sulla ristrutturazione della casa in pietra dove i fratellini vivevano, sul completamento del ciclo vaccinale e sulle lezioni a casa con un'insegnante qualificata che potrebbe incontrare i bimbi 3 volte a settimana.La decisione dei giudici è attesa entro 60 giorni.