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Bimbi fantasma di Lauriano, il papà li rivuole: “Abbiamo soldi e non sono un paranoico, combatterò per loro”

“Abbiamo case in Germania e in Olanda e io guadagno affittandole, ai miei figli non manca nulla” ha raccontato il 54enne padre dei due bimbi di 6 e 9 anni, spiegando: “Avevano pannolini solo perché durante l’evacuazione frettolosa della casa, durante l’alluvione, avevo dimenticato la biancheria”.
A cura di Antonio Palma
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È pronto a dare battaglia in tribunale il papà dei due bambini di 6 e 9 anni trovati in condizioni igieniche precarie in un casolare isolato sulle colline di Lauriano, nel Torinese, circa due mesi fa, e ora affidati a comunità protette in attesa della decisione su una possibile adozione. Come stabilito dal tribunale, il 54enne e la moglie possono vederli una volta ogni 15 giorni nelle strutture che li ospitano alla presenza degli educatori, ma la famiglia conta di poterli far tornare casa.

Pur ammettendo di aver sbagliato a non registrate i due piccoli in Italia dove erano praticamente bimbi fantasma, l’uomo sostiene che erano felici e che non gli mancasse nulla. Entrambi i fratellini, un maschio e una femmina, infatti sono nati e registrati in Germania, ma per lo Stato italiano non erano mai esistiti. Non hanno mai frequentato una scuola né sono stati mai visitati da un medico.

“Avremmo dovuto segnalarlo al Comune, l’intenzione era di farlo presto ma mia moglie ha dei problemi di salute e non c’è stato il tempo. Non sono fantasmi, hanno un nome e un cognome” ha dichiarato l’uomo al Corriere della Sera spiegando che i bimbi erano arrivati i Italia da circa tre mesi quando le autorità hanno bussato a quel casolare, in cui lui abitava da tempo, perché l'alluvione di aprile ha imposto lo sgombero del cascinale tra i boschi.

Di fronte a loro si è presentata una scena immediatamente segnalata. I bimbi già grandi avevano ancora i pannolini, non parlavano bene e non avevano mai frequentato la scuola. Per questo il Tribunale dei Minori ha dichiarato l’incapacità dei genitori di prendersi carico dei fratellini stabilendo che erano “privi di idonea assistenza da parte dei genitori o parenti tenuti a provvedervi”.

Per il genitore 54enne però sarebbe stata una valutazione errata e sostiene che anche i pannolini erano solo frutto di un’evacuazione frettolosa della casa durante l’alluvione. “Avevo dimenticato la biancheria intima dei piccoli e mi hanno regalato dei pannolini e hanno messo quelli” ha spiegato il papà assicurando che la famiglia non ha problemi economici.

“Abbiamo ancora una casa in Germania, mio nonno ne ha altre in Olanda e io guadagno affittandole. Ho investito altri 100 mila euro su questa casa. Ai miei figli non manca nulla, hanno giocattoli, computer, vanno a cavallo sui pony e noi andiamo con loro al ristorante e a vedere i musei. D’inverno andiamo a sciare a mezz’ora da qui, d’estate si va al mare” ha raccontato, concludendo: “Non sono un paranoico che vuole nascondersi dal mondo. A me piace soltanto fare le cose da solo. Spero che facciano in fretta l’indagine perché la verità farà cadere ogni accusa. In ogni caso combatterò fino a quando ci saranno restituiti”.

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