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Bicinicco, Stefano ucciso a forbiciate dall’amica, l’ombra della droga: “Me lo ha detto Satana”

Dietro il terribile omicidio di Bicinicco, si fa sempre più largo l’ombra della droga che aveva colpito entrambi. Stefano Iurigh e Silvia Comelli si erano conosciuti frequentando il Dipartimento delle dipendenze, il Sert, dal quale erano seguiti per i loro trascorsi con la droga.
A cura di Antonio Palma
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“Era una persona gentile, buona e discreta ma la sua vita era stata rovinata dalla droga”, è unanime la descrizione di chi conosceva Stefano Iurigh, il 43enne assassinato in casa sua Bicinicco, in provincia di Udine, dall’amica e coetanea Silvia Comelli che lo ha colpito con delle forbici gettandogli poi dell’acido sul volto prima di chiamare i carabinieri e confessare. Dietro la terribile storia, infatti, si fa sempre più largo l’ombra della droga che aveva colpito entrambi.

Secondo quanto ricostruito finora, i due si conoscevano e sabato sera la donna aveva raggiunto la vittima nella sua casa di Bicinicco, dove il 43enne trascorreva i giorni quando tornava dal lavoro fuori regione o all’estero per lunghi periodi. Stefano Iurigh, che da due anni si era trasferito in zona dopo la separazione, era impiegato come manutentore nel settore navale e non frequentava il paese. Lei invece era residente a Reana del Rojale, sempre in provincia di Udine, e a Bicinicco pochi l’avevano vista.

I due si erano conosciuti frequentando il Dipartimento delle dipendenze, il Sert, dal quale erano seguiti per i loro trascorsi con la droga. Una dipendenza che, stando alla ex compagna dell’uomo e madre di sua figlia, lui non aveva mai superato. Problemi che avevano portato anche all’interruzione del loro rapporto.

“Purtroppo la drogaha spezzato la nostra vita assieme, ma Stefano era una persona buona” ha dichiarato la ex al Gazzettino, rivelando: “Purtroppo molti di noi se l’aspettavano. Non così però. Capivamo che c’era qualcosa che davvero non andava, ma nessuno merita una fine del genere”. Una fine atroce che, visti i precedenti di vittima e assassina, non si esclude possa essere avvenuta sotto l’effetto di stupefacenti anche se i contorni di quanto caduto restano ancora tutti da accertare.

Nessuno dei vicini ha sentito niente e la donna al momento si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Quando i carabinieri sono arrivati sul posto, l’hanno trovata in strada ancora sporca di sangue, incapace di spiegare con chiarezza ciò che era accaduto.

Pare che, prima di chiudersi nel silenzio, la 42enne abbia farfugliando alcune frasi riferendosi al Diavolo e dicendo che l’efferato omicidio le sarebbe stato ordinato da Satana. Anche per questo i carabinieri la  Procura stanno cercando ora di stabilire quale fosse lo stato psicofisico della donna al momento del fatto e cosa sia accaduto nelle ore precedenti al delitto.

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