Barbara, incinta di un mese muore in ospedale. L’autopsia: “Occlusione intestinale non diagnosticata”

Omicidio colposo: è questa l'ipotesi di reato per la quale sono indagate tre dottoresse in servizio presso l'ostetricia e ginecologia dell'ospedale San Giuseppe di Empoli (Firenze), coinvolte nell'inchiesta sul decesso di Barbara Squillace, la quarantaduenne morta il 19 luglio 2018, alla quarta settimana di gravidanza, mentre si trovava ricoverata nel nosocomio.
Il pubblico ministero della Procura di Firenze Ester Nocera ha notificato ai tre medici l'avviso di conclusione delle indagini. Stando a quanto emerso dall'autopsia, la donna sarebbe morta in seguito a un'occlusione intestinale non diagnosticata dai sanitari, che invece la curarono per iperemesi gravidica.
Secondo l'accusa, le tre dottoresse che la presero in carico dal giorno del suo ricovero, il 13 luglio 2018, fino al decesso improvviso avvenuto in ospedale una settimana più tardi, avrebbero sbagliato diagnosi malgrado i sintomi manifestati da Barbara Squillace – addome teso, vomito, nausea e forti dolori addominali – e i risultati degli esami ecografici ai quali era stata sottoposta. Elementi che, secondo la tesi dell'accusa, avrebbero dovuto far sospettare l'occlusione intestinale.
Nella settimana in cui è stata ricoverata la donna è stata sempre curata per vomito gravidico, e le venne prescritta una valutazione interna da parte di una nutrizionista e di uno psichiatra. Non fu però mai sottoposta alla valutazione di un chirurgo, che secondo la Procura di Firenze avrebbe potuto effettuare la diagnosi corretta e salvarle la vita.