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Famiglia che vive nel bosco

Bambini nel bosco di Chieti, l’avvocato dei genitori rinuncia al mandato: “Troppe pressioni, venuta meno fiducia”

L’avvocato dei genitori dei tre bimbi cresciuti nei boschi di Chieti e ora trasferiti in casa famiglia ha rinunciato al mandato difensivo conferito dalla coppia circa un anno fa. Il legale Giovanni Angelucci ha sottolineato che la fiducia era venuta meno “per le ingerenze esterne”
A cura di Gabriella Mazzeo
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L'avvocato Giovanni Angelucci, che in quest'ultimo anno ha assistito i genitori dei tre bambini trasferiti in una casa famiglia dopo essere cresciuti nel bosco di Chieti, ha rimesso il mandato. L'annuncio è arrivato pochi minuti fa: il legale, che più volte ha raccontato a Fanpage.it la vita condotta dalla famiglia anglo-australiana nei boschi nei pressi di Palmoli, ha rinunciato al mandato spiegando le sue motivazioni in una nota.

"Ieri sera, dopo un'attenta riflessione, ho deciso non senza difficoltà di rinunciare all'incarico difensivo a suo tempo conferitomi dai coniugi della casa nel bosco. Mi sono visto costretto a una scelta estrema, che è l'ultima che un professionista serio vorrebbe adottare, a causa delle pressanti ingerenze esterne che negli scorsi giorni hanno incrinato la fiducia posta alla base del rapporto professionale che lega avvocato e cliente".

Angelucci avrebbe rimesso il mandato difensivo dopo che la famiglia ha rifiutato le proposte del legale. "Avremmo dovuto fare un sopralluogo in un'abitazione distante pochi chilometri da quella nella quale sono cresciuti i bambini, era stata messa a diposizione gratuitamente da un imprenditore nel campo della ristorazione di Ortona e originario di Palmoli. Tale soluzione si aggiungeva a quella proposta dal sindaco Masciulli, ma nessuna delle due era piaciuta ai coniugi. Ieri non vi è stato nessun incontro".

Secondo il legale, inoltre, sempre nella giornata di ieri il padre dei bimbi avrebbe dovuto firmare per depositare presso il genio civile il progetto di ristrutturazione straordinaria della casa del bosco. L'uomo avrebbe però cambiato idea, sostenendo che i lavori sarebbero stati "troppo invasivi e impattanti". Un geometra del posto si sarebbe anche recato sul posto con l'avvocato insieme a un rappresentante della ditta Ssap, San Salvo Appalti Spa, per eseguire i lavori di ristrutturazione a sue cure e spese. Anche questa offerta, però, è stata respinta".

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