Balducci chiude, addio alla storica fabbrica italiana di scarpe per bambini

L'Italia dice addio ad un altro marchio storico della Penisola: il calzaturificio Balducci che in oltre ottanta anni di attività ha vestito i piedini di milioni bambini. Questa volta non si tratta di acquisizione da parte di qualche azienda estera ma di una totale chiusura della fabbrica . La dirigenza della storica azienda toscana con sede a Pieve a Nievole, in provincia di Pistoia, infatti ha deciso di sospendere completamente tutte le sue attività produttive a causa della crisi di vendite dei prodotti del gruppo che va avanti da anni. A rischio a questo punto ci sono i posti di lavoro dei restanti 45 lavoratori dello stabilimento, già dimezzati rispetto agli 80 di appena quattro anni fa. Per loro è stata chiesta subito una procedura di mobilità collettiva che è il preludio alla fine del rapporto di lavoro. Come spiega il quotidiana locale, Il Tirreno, molti dei lavoratori erano già in cassa integrazione dopo che La Balducci non è riuscita a superare la crisi in cui è piombata da metà del 2015.
Il management dell'azienda, nata nel 1934 come piccolo laboratorio artigianale a Monsummano, ha così annunciato la decisione: "In attesa di verificare le reali opportunità di continuità aziendale, la Balducci spa comunica sin d'ora la sospensione di ogni attività produttiva di natura industriale, commerciale e amministrativa, e l'attivazione immediata, in via cautelativa, di una procedura di mobilità collettiva di tutti i dipendenti". Nel comunicato l'azienda ha tenuto a sottolineare che la decisione è giunta "dopo numerosi tentativi di rifinanziamento" e a causa delle "difficoltà economiche che da diverse stagioni pesano sul mercato italiano della calzatura per bambino" e "con la consapevolezza di aver percorso ogni azione possibile sul mercato e a tutela dei propri lavoratori".