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Asti, mamma non può andare al matrimonio del figlio: visto negato per “rischio migratorio”

La mamma di un ragazzo originario del Gambia e arrivato quattro anni fa in Piemonte, dove ha ottenuto lo status di rifugiato politico, ha continuato a studiare e trovato un lavoro, non riesce a ottenere il visto per poter partecipare al matrimonio del figlio con una ragazza italiana. Secondo l’ambasciata la signora potrebbe decidere di restare in Italia.
A cura di Susanna Picone
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Una mamma che non potrà partecipare al giorno più bello di suo figlio, il suo matrimonio, perché non riesce a ottenere il visto. È quanto denuncia una coppia di Villanova d’Asti, lui originario del Gambia e arrivato in Italia quattro anni fa e lei italiana. Al matrimonio di Ousman e Roberta Margari, in programma il prossimo 3 luglio, la mamma dello sposo probabilmente non ci sarà. La signora Jainaba Drammeh vive in Gambia col resto della sua famiglia e non è riuscita a ottenere il visto per poter partecipare alle nozze del figlio che vive in Italia. Il rifiuto da parte dell'ambasciata italiana a Dakar è così motivato: “La donna potrebbe non tornare più in Africa”. Esisterebbe un “rischio migratorio”.

La denuncia della sposa sui social e l'appello a Salvini – Roberta, la futura sposa, ha raccontato la spiacevole vicenda sui social e ai quotidiani per far conoscere la loro storia, purtroppo non a lieto fine. “Mia suocera avrebbe dovuto avere un colloquio con i funzionari dell’ambasciata per spiegare le ragioni del suo viaggio – ha raccontato la futura sposa – Nessuno ha parlato con lei. Si sono limitati a esaminare i documenti che aveva presentato e chiedere integrazioni. Io ho mandato l’atto di proprietà della nostra casa, le mie buste paga, i Cud, perfino la fideiussione e l’assicurazione familiare. Insomma tutto quello che serviva per dimostrare che lei sarebbe venuta qui a nostre spese e per il matrimonio”. Questo però non è bastato e il 13 giugno scorso è arrivato il no definitivo. La mamma di Ousman non potrà arrivare in Italia anche se mai ha manifestato l’intenzione di restare nel nostro Paese. “Mi sembra incredibile – si è sfogata ancora Roberta -. Lei non ha più il marito ma lì ha dei figli e la madre anziana di cui si deve prendere cura e non ha mai manifestato interesse per un trasferimento in Italia”. Di qui l'appello al ministro dell'Interno Matteo Salvini: “Come può una persona onesta, gambiana, lasciare il suo Paese regolarmente con un visto turistico per partecipare al matrimonio del figlio?”.

La storia d’amore di Ousman e Roberta – A Villanova d’Asti, intanto, tutti hanno accolto con gioia la notizia del matrimonio tra Ousman e Roberta. Il ragazzo ha lasciato la dittatura del suo Paese quattro anni fa e in Piemonte ha conosciuto quella che diventerà presto sua moglie. I due giovani si sono innamorati e lo scorso anno insieme sono andati anche in Africa dove la piemontese ha conosciuto alcuni parenti del ragazzo. “A me non hanno fatto nessun problema quando ho chiesto di andare in Africa, peccato che al contrario la strada sia così in salita”, ha detto la donna. A Villanova d’Asti, intanto, Ousman ha ottenuto lo status di rifugiato politico che gli ha permesso di avere una carta d’identità e un passaporto, ha continuato a studiare e trovato un lavoro con regolare contratto. Fa il mediatore culturale e collabora anche con la questura ed il tribunale per i disbrighi amministrativi dei ragazzi richiedenti asilo politico. Il sindaco di Villanova d’Asti, Christian Giordano, ha scritto anche al ministro degli Esteri per chiedere un suo intervento in favore della mamma. Ousman e Roberta nel frattempo si sono rivolti anche a dei legali, ma gli hanno spiegato che il riconoscimento del visto è un atto discrezionale dell’ambasciata. Insomma, sembrano esserci poche speranze di vedere arrivare la mamma dello sposo in Italia in tempo per il matrimonio.

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