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News sull'omicidio di Anica Panfile a Treviso

Anica, mamma di 31 anni trovata morta nel Piave: domani l’autopsia per chiarire cosa è successo

Verrà eseguita domani l’autopsia sul corpo di Anica Panfile, la 31enne di origine rumena trovata morta domenica pomeriggio scorso nel Piave, in località Spresiano, in provincia di Treviso. Al momento l’ipotesi più accreditata è quella del suicidio ma si attendono conferme.
A cura di Ida Artiaco
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Verrà svolta domani, martedì 23 maggio, l'autopsia sul corpo di Anica Panfile, la 31enne di origine rumena trovata morta domenica pomeriggio scorso nel Piave, in località Spresiano, in provincia di Treviso. La donna era scomparsa dal 19 maggio, quando non era rientrata a casa dopo il lavoro. L'esame verrà effettuato dall'anatomopatologo Antonello Cirnelli per chiarire la dinamica di quello che fino ad oggi si considera un suicidio.

Ma il giallo resta, anche perché ad una prima analisi non sembra che la donna sia morta affogata, oltre ad aver riportato un graffio profondo al viso. Per questo la Procura di Treviso ha disposto l'autopsia, per chiarire come è morta. Le lesioni riportate in effetti potrebbero anche essere un effetto della caduta, dal momento che potrebbe essersi gettata dal viadotto che sta sopra il luogo del ritrovamento. Ma mancano conferme.

"Da distante mi sembrava un bambolotto: ho visto una sagoma immobile su un isolotto del Piave. Poi mi sono avvicinato e ho capito che era una donna. Secondo me non è morta annegata", ha detto il pescatore che ha trovato il corpo della donna come riporta oggi Il Gazzettino.

Anica viveva a Treviso insieme al compagno, a una dei quattro figli (i più grandi sono all'estero da parenti) e soprattutto con l'anziana madre, che sarebbe gravemente malata. Sul caso il sostituto procuratore Valeria Peruzzo ha aperto un fascicolo informativo, per ora senza indagati né ipotesi di reato.

La pista più seguita resta quella del suicidio, dal momento che in passato Anica si era già allontanata volontariamente da casa, senza un motivo apparente e soprattutto senza avvisare. Ma era sempre tornata dopo un paio d’ore, riabbracciando il marito e i figlioletti. Stavolta invece no. "Le sue condizioni di vita materiale – ha spiegato il Procuratore di Treviso Marco Martani – erano al limite. Forse la donna era segnata da problemi di tipo personale che stava affrontando ma questa al momento è solo un ipotesi".

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