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Angela uccisa dal marito con 11 coltellate, il primo fendente le ha quasi staccato la testa

La perizia medico legale sul femminicidio di Angela Avitabile uccisa dal marito Raffaele Fogliamanzillo nella loro abitazione di Rimini.
A cura di Antonio Palma
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Angela Avitabile era in piedi davanti al marito Raffaele Fogliamanzillo quando l’uomo le ha sferrato ben 11 coltellate di cui due potenzialmente letali, una diretta alla carotide assestata con una violenza tale che le ha quasi staccato la testa, e l’altra al cuore.

A queste conclusioni è arrivata la perizia condotta dal medico legale sull’assassinio della 59enne uccisa dal marito la sera del 22 aprile scorso nella loro abitazione di Rimini.

Vittime e marito 62enne erano in cucina in piedi mentre i nipotini dormivano in una stanza vicina, quando al culmine dell’ennesima sfuriata di gelosia, l’uomo ha afferrato un grosso coltello e ha ucciso la consorte prima di costituirsi in Questura.

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Secondo la ricostruzione del dottor Filippo Pirani, a cui il sostituto procuratore Luca Bertuzzi ha affidato l'analisi tecnica del femminicidio, la donna avrebbe tentato di difendersi, probabilmente in un gesto istintivo, tentando di afferrare la lama ma ha ceduto di schianto dopo il primo fendente alla carotide.

Una coltellata data con terribile violenza a cui è seguita una seconda diritta al cuore e poi altre nove che dimostrano l’accanimento dell’uomo.

Secondo gli inquirenti, un femminicidio il cui movente è da ricercare nella insensata gelosia dell’uomo nei confronti della moglie che lo aveva già portato in passato a gesti estremi di violenza fisica e verbale.

Un altro elemento chiave in vista del processo a carico dell’uomo, che resta in carcere dal giorno del femminicidio, è il suo stato di salute mentale.

Fogliamanzillo infatti era da lungo tempo in cura presso il servizio igiene mentale dell'Ausl romagnola che gli aveva diagnosticato una sindrome ansiosa bipolare che lo portava a provare l’insana gelosia per la moglie.

I comportamenti nell’ultimo periodo però si erano fatti sempre più preoccupanti tanto che le forze dell’ordine erano intervenute già due volte e l’uomo era finito indagato dalla Procura per maltrattamenti in famiglia.

In una paranoia crescente, era convinto che la moglie lo tradisse e che tutti tramassero contro di lui. Aveva iniziato a non credere più nemmeno ai figli e spesso a sentire voci inesistenti di uomini provenire dalle stanze in cui era la donna. Su questo punto nei prossimi giorni verrà dato mandato anche a un perito psichiatrico per una relazione sulla capacità di intendere e volere del 62enne.

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