Altro che sospensione, lo studente che smerciava merendine premiato con una borsa di studio
Acquistava merendine a 30 centesimi e le rivendeva a 50, mentre al distributore costavano un euro. È la storia ormai nota di uno studente di 17 anni dell'istituto Pininfarina di Moncalieri, Torino, che si industriava nel mercato nero delle merendine e che – prima che diventasse un caso nazionale – stava per essere sospeso.
Chi lo accusa ricorda che il giovane è recidivo, poiché in passato era stato sospeso per la stessa attività e gli era quindi ben noto che quel commercio fosse illecito, poiché origina una forma scorretta di concorrenza (e, in questo caso, rende ampiamente disponibili beni che, a dirla tutta, bene non fanno). Saranno Stefano Fava, presidente dell'istituto, e il consiglio di classe a dover decidere se sanzionare – e come – lo studente. Al momento l'ipotesi sospensione sembra lasciare il passo ad un corso riguardante l'impresa.
Chi lo giustifica ne loda invece lo spirito imprenditoriale, al punto tale che, non solo la scuola adesso starebbe valutando la possibilità di inserirlo in un progetto legato all’imprenditorialità, ma la Fondazione Luigi Einaudi di Roma avrebbe contattato il ragazzo per consegnargli una borsa di studio del valore di qualche centinaio di euro. Giuseppe Benedetto, presidente della fondazione, ha spiegato a Repubblica.it: "La sua storia ci ha colpito molto e mi sembra che la sua sia stata una scelta d’impresa applicata. Magari non avrà letto Luigi Einaudi o Friedrich von Hayek, ma la sua attività non credo sia da punire". La borsa di studio sarebbe un gesto simbolico, spiega ancora Benedetto, che possa anche incentivare altre imprese a contattare il diciassettenne.