Allontanati dai genitori e dalla casa nel bosco a Chieti, l’avvocato: “Bimbi consapevoli, non hanno mai pianto”

"I genitori sono molto delusi da ciò che sta accadendo perché la ritengono un'ingiustizia, e non sono gli unici. Però, allo stesso tempo, sono fiduciosi del fatto che tutto possa risolversi per il meglio. Non hanno fatto del male a nessuno, vivono in pace e armonia con i figli che sono dei gioielli. E ritengono di essere nel giusto".
A Fanpage.it parla l'avvocato Giovanni Angelucci, il legale che difende la madre e il padre dei tre bimbi che vivevano insieme a loro nel bosco a Palmoli (Chieti), in Abruzzo, e che nelle scorse ore sono stati allontanati dalla loro abitazione e portati in una casa famiglia per decisione del tribunale dei minori dell'Aquila.
Avvocato, cosa è successo?
Ci sono una serie di criticità che il tribunale ha evidenziato e sono più o meno le stesse addotte nel provvedimento precedente. Si contesta alla famiglia la questione della scolarizzazione dei figli, il fatto che i genitori non li mandino a scuola.
Contestano anche l'assenza dell'ufficialità per l'istruzione parentale per il 2025-26. Addirittura, per l'anno 2024-25 la più grande, che ha 8 anni, non avrebbe avuto l'attestato di idoneità per il passaggio dalla seconda alla terza.
Quando si fa homeschooling, alla fine dell'anno bisogna infatti sostenere un esame di idoneità. Successivamente, viene rilasciato un attestato che deve essere ratificato da un istituto comprensivo scolastico. Ci vuole del tempo.
I signori hanno chiesto ad aprile 2025 l'autorizzazione per fare l'educazione parentale e a giugno hanno fatto richiesta della ratifica. Il 3 novembre è arrivata l'approvazione del certificato.
Purtroppo, questo provvedimento non è mai arrivato al tribunale perché nessuno l'ha mai consegnato. Io l'ho avuto ieri pomeriggio, c'è stato un cortocircuito burocratico.
I giudici contestano anche l'insalubrità della dimora familiare, sulla base di una relazione dei Carabinieri. Ma in un anno sul posto non è mai stato mandato un tecnico del tribunale.
La mamma ha dormito con loro ma, in teoria, non potrebbe.
Sì, tant'è vero che dormono in camere separate. Ma il provvedimento in realtà non lo esclude perché il tribunale ha disposto l'allontanamento dalla dimora familiare ma non dalla famiglia. Né tantomeno sono stati decisi incontri protetti, come nei casi di allontanamento per altre questioni.
È stato stabilito che si regolamentino gli incontri, dando per scontato che i genitori vivano fuori dalla struttura. Cosa che il padre deve fare per forza, visto che nella casa famiglia non possono soggiornare uomini, ci sono solo madri con i figli.
Lei ha dichiarato di voler fare ricorso, entro quando dovrà muoversi?
Il termine per fare ricorso sono 10 giorni dalla notifica, la decisione è stata notificata ieri, quindi dovremo fare tutto entro 9 giorni.
I bambini come stanno?
Oggi non sono riusciti a vederli, ma ieri li ho accompagnati nella struttura. Hanno una forza interiore, una pace e una serenità disarmanti. In mia presenza non hanno mai pianto.
I genitori li hanno resi consapevoli dal primo giorno, loro sanno perfettamente cosa sta accadendo, non gli sono mai state dette bugie. Ieri li ho portati in macchina insieme alla mamma, come deciso insieme all'assistente sociale e i Carabinieri, che ci hanno scortati.
Nelle scorse settimane tante persone hanno firmato una petizione per far restare i bimbi con i genitori, si aspettavano tutta questa solidrietà?
È stata la sorpresa più bella in questa situazione incresciosa e dolorosa, sentire tutto l'affetto non solo dell'Italia, ma del mondo intero. Stanno ricevendo tantissimi messaggi. C'è anche chi vuole dare loro un aiuto economico, ma loro non vogliono alcun sostegno, sono assolutamente indipendenti.
Nella loro casa non c'è il gas perché si riscaldano con i camini e i piani in ghisa della cucina economica. Non hanno nemmeno l'allaccio della corrente perché usano i pannelli solari per illuminare e ricaricare i loro dispositivi. Hanno anche una lavatrice. Ai bambini non manca assolutamente nulla.