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Covid 19

Aifa: “Per chi viene contagiato dopo la prima dose del vaccino covid non è indicato il richiamo”

Secondo gli esperti dell’Aifa l’infezione stessa genera un potente stimolo per il sistema immunitario delle persone colpite dal coronavirus che, sommata alla risposta immunitaria, seppur parziale, generata dalla prima dose del vaccino covid, porta a una immunità che non richiede la seconda dose del vaccino covid.
A cura di Antonio Palma
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Chi viene contagiato dal coronavirus dopo la prima dose del vaccino covid non deve sottoporsi al richiamo e dunque non deve ricevere la seconda iniezione. Lo ha spiegato l’Aifa l’agenzia italiana del Farmaco in una nuova Faq pubblicata sul proprio sito. Secondo gli esperti dell’Aifa, infatti, l'infezione stessa genera un potente stimolo per il sistema immunitario delle persone colpite che, sommata alla risposta immunitaria, seppur parziale, generata dalla prima dose del vaccino covid, porta a una immunità che non richiede la seconda dose del vaccino covid.

Secondo dose necessaria per immunizzazione completa

Nella maggioranza della popolazione "la prima dose di vaccino evoca un'iniziale risposta immunitaria che conferisce una protezione solo parziale. Questa inizia, a seconda del tipo di vaccino dopo circa 2-3 settimane dalla prima dose, mantenendo quindi il rischio di COVID-19 ancora consistente, seppur ridotto” spiega l’Aifa, per questo “la seconda dose di vaccino è necessaria per incrementare la risposta immunitaria e ottenere la protezione vaccinale ottimale". Il richiamo però non è necessario e non è indicato per chi viene contagiato proprio tra la prima e la seconda dose del vaccino.

Ai contagiati non è indicata seconda dose

Questo perché nel caso di infezione da SARS-CoV-2 dopo la prima dose di vaccino, l'infezione stessa rappresenta un potente stimolo per il sistema immunitario che si somma a quello fornito dalla prima dose di vaccino. Nel caso di infezione da SARS-CoV-2 dopo la prima dose di vaccino, "non è indicato somministrare a queste persone la seconda dose vaccinale" scrive l’Aifa avertendo però che tutto ciò non significa che a queste persone non possa essere somministrato il vaccino in un secondo momento. La vaccinazione parziale e la successiva infezione, precisa infatti l'Aifa, "non precludono un eventuale richiamo della vaccinazione anti COVID-19 nel futuro, se i dati sulla durata della protezione immunitaria indicheranno questa necessità".

Vaccinazione covid non contrasta con un precedente contagio

La vaccinazione covid infatti “non contrasta con una precedente infezione da COVID-19, anzi potenzia la sua memoria immunitaria, per cui non è utile alcun test prima della vaccinazione”. Tuttavia, “coloro che hanno avuto una diagnosi di positività non necessitano di una vaccinazione nella prima fase della campagna vaccinale, mentre potrebbe essere considerata quando si otterranno dati sulla durata della protezione immunitaria”.

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