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Aggressione col machete a Torino: arrestata per droga la fidanzata del fermato, si cerca secondo uomo

La ragazza di 20 anni era con il fermato nell’albergo ed è stata trovata in possesso di alcune dosi di cocaina e hashish e arrestata per spaccio. Si cerca ora il secondo uomo sullo scooter. La polizia sospetta che dietro l’agguato a colpi di machete ci sia altro oltre alle presunte avance a una ragazza.
A cura di Antonio Palma
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Pietro Costanzia di Costigliole
Pietro Costanzia di Costigliole

Non è per nulla conclusa l'inchiesta sulla terribile aggressione a colpi di machete avvenuta lunedì sera a Torino, nel quartiere Mirafiori, ai danni di un ragazzo di 24 anni che ha perso una gamba per le ferite inflitte. Dopo l'arresto del 23enne Pietro Costanzia di Costigliole, infatti, gli inquirenti hanno arrestato per droga anche la fidanzata del sospettato e cercano ora il presunto complice e cioè il ragazzo che era al volante dello scooter di grossa cilindrata con cui è avvenuto l'agguato.

All'identificazione del secondo uomo stanno lavorando incessantemente in queste ore gli agenti della squadra Mobile di Torino, coordinati dal pm Mario Bendoni. La cattura del secondo uomo, infatti, potrebbe dare un quadro più completo all'intera vicenda dai contorni ancora poco chiari e non definiti. L'agguato a colpi di machete  è avvenuto in strada quando due uomini col volto travisato dal casco e a bordo di uno scooter T-Max si sono avvicinati alla vittima designata che era su uno monopattino elettrico con la fidanzata. A scendere dal mezzo però è stato solo uno che ha colpito con l'arma bianca il 24enne, lasciandolo in una pozza di sangue.

Il luogo dell'agguato
Il luogo dell'agguato

Per gli inquirenti a colpire la vittima, che poi ha dovuto subire in ospedale l'amputazione della gamba sinistra compromessa dalle ferite, sarebbe stato Pietro Costanzia di Costigliole, soprannominato “Il Santo”, il ragazzo di origini nobili fermato ieri sera dalla polizia di Torino. A lui la polizia è arrivata ascoltando la testimonianza dell'aggredito che ha parlato di una precedente lite per delle sue avance a una ragazza.

Il movente dell’aggressione infatti potrebbe essere riconducibile a delle avance non richieste da parte dell'aggredito a una ragazza amica o fidanzata dell'altro. La polizia però sospetta che dietro un agguato così feroce non ci sia solamente una vendetta per un messaggio di apprezzamento inviato sulle chat ma anche dell'altro. Non viene infatti esclusa la pista che porta alla droga dopo che la ragazza di 20 anni che era con il fermato nell'albergo al momento dell'arresto è stata trovata in possesso di alcune dosi di cocaina e hashish e arrestata per detenzione di stupefacenti a fini di spaccio.

Il fermato dal suo canto però ha respinto ogni accusa e non ha voluto rispondere alle domande del magistrato avvalendosi della facoltà di non rispondere. Quando ieri è stato individuato e fermato dalla polizia, che lo ha trovato nascosto in un hotel sotto falso nome, ha detto di essere convinto che lo stessero cercando per eseguire un ordine di custodia in carcere emesso nei suoi confronti dalla Spagna, dove ha soggiornato per un lungo periodo.

"Era in compagnia di una ragazza. Ha chiesto una camera e ha pagato tranquillamente. Poi il giorno dopo è venuta la polizia" ha raccontato alla trasmissione tv "Ore14" il proprietario dell'albergo torinese in cui alloggiavano i due fermati. "Noi non abbiamo avuto alcun sospetto perché i documenti che hanno presentato erano validi e il portiere di notte non ha avuto alcun sospetto" ha aggiunto, rivelando che dovevano rimanere solo un giorno ma poi hanno confermato per il secondo giorno, quando sono stati fermati.

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