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Addio Carlo Fruttero, ci mancheranno uomini come te

Lo scrittore Carlo Fruttero si è spento nella sua casa di Castiglione della Pescaia. Gli 85 anni non ne avevano intaccato la simpatia, l’ironia, la lucidità con cui guardava agli altri e a sé stesso.
A cura di Nadia Vitali
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Lo scrittore Carlo Fruttero si è spento nella sua casa di Castiglione della Pescaia. Gli 85 anni non ne avevano intaccato la simpatia, l'ironia, la lucidità con cui guardava agli altri e a sé stesso.

Uomini così non dovrebbero andare mai via; contribuiscono al benessere di un'intera società quando ci sorridono dalle pagine dei propri libri o dai salotti di casa da cui concedono interviste. Carlo Fruttero si è spento ad 85 anni in quella sua dimora di Castiglione della Pescaia in cui si era ritirato per vivere con tranquillità gli ultimi anni tra acciacchi e dolori, guidati da una mente che non è mai invecchiata. Era torinese di nascita, ma amava la Francia; nella magica Parigi conobbe Franco Lucentini, amico di una vita e collega. Con lui nacque il sodalizio artistico che tinse con le tinte del giallo la nostra narrativa, portando alla pubblicazione di numerosi romanzi di genere poliziesco sempre contraddistinti da un grande successo di pubblico. Fu anche traduttore e direttore di una collana di libri di fantascienza, sempre in compagnia dell'inseparabile Lucentini.

Nell'ultimo decennio, prima il suicidio dell'amico, pochi anni dopo, la morte della moglie: triste destino che può toccare in sorte a chi si addentra nella vecchiaia ed è costretto ad assistere alla fine di chi ama di più. Una terza età amara che, tuttavia, aveva lasciato in quell'uomo intatte la simpatia, l'ironia verso la società e sé stesso, la lucidità: ospite amatissimo delle interviste di Fabio Fazio è stato conosciuto da un pubblico ancor più vasto che ha imparato a familiarizzare con l'umanità dello scrittore, con i suoi racconti e le sue impressioni personali, con il suo elegantissimo distacco dagli aspetti più banali del mondo, con la sua curiosità verso il piccolo, inutile dettaglio, così tanto intriso di realtà al pari delle grandi questioni che sono sulla bocca di tutti. A Carlo Fruttero, dei giornali, piacevano le notizie insolite, perché tutto quello che era luogo comune e banalità non faceva per lui.

Brillante fino all'ultimo, la sua originalità non è mai stato il vezzoso rifugio di un esausto intellettuale che trascina su di sé il peso degli anni spesi tra trionfi e momenti bui ma, più semplicemente, manifestazione interiore di una intelligenza vivissima, di uno sguardo sempre vigile. L'anno scorso, in occasione della trasmissione condotta da Fabio Fazio e Roberto Saviano Vieni via con me, aveva regalato ai suoi lettori un "elenco" dei vantaggi della vecchiaia che oggi, una volta di più, ci restituisce un sorriso disincantato e ci porta nell'immaginario pittoresco di quest'uomo, così lontano dalla pesante, e tante volte inutile, fatica con cui l'umanità affronta le sue quotidiane miserie.

Vantaggio numero uno Un vecchio è il solo ad avere i titoli per parlare male della sua età. Potrà dire: «Mi fanno ridere questi precari, e io, allora, che sono più di qua che di là?» E potrà chiudere con un: «Non ne posso più di tutta questa vecchiaia» ottenendo un sorriso comprensivo.

Vantaggio numero due Il piacere di essere coinvolto, anche televisivamente, in ogni mutamento climatico. «Ondata di caldo» non mancano mai di metterti tra i cittadini a rischio, «ondata di freddo», stessa identica cosa: sei qualcuno finalmente!

Vantaggio numero tre Guidare contromano per 14 chilometri sull'autostrada di notte: ti tolgono la patente, ma vuoi mettere la soddisfazione?

Vantaggio numero quattro Un vecchio può continuare a fumare tranquillamente. Ormai tutti i suoi terapeuti concordano nel dire che smettere sarebbe peggio.

Vantaggio numero cinque «Lei ha visto sabato scorso un disco volante atterrare in una piazza romana? E ha visto scenderne un leader politico originario di Aldebaran?»«Non so, Vostro Onore, non ricordo». Nessuna protesta, nessuno insiste, sorridono rassegnati. La smemoratezza di un vecchio è inattaccabile.

Vantaggio numero sei Avere il diritto inalienabile di ignorare che cosa sia la banda larga.

Vantaggio numero sette Giocare la domenica pomeriggio in famiglia alla compilazione del proprio necrologio. "Circondato dall'affetto dei suoi cari…" Meglio tenersi sullo stringato, costa meno e poi è anche vero, a volte.

E infine, passati gli ottant'anni nessuno osa più scrivere di te «Il vecchio Fruttero» e ancor meno «L'anziano Fruttero» così si passa a un sinonimo lusinghiero, «Il grande Fruttero» e, per far capire che è solo un modo di dire, si può ricorrere ad un superlativo «Il grandissimo Fruttero»: che qui saluta e lascia la scena con il suo più bel sorriso.

Un sorriso con cui, ci piace immaginarlo, avrà affrontato anche la fine, magari «circondato dall'affetto dei suoi cari»; un sorriso a cui non si può non rispondere, nel salutare «il grande Fruttero».

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