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Il 40% dell’acqua si perde nelle condotte idriche: “Il razionamento a Reggio Calabria è realtà da anni”

Nella città dello Stretto sono continui i disservizi idrici e i cittadini sono costretti ad acquistare serbatoi privati per non rimanere senz’acqua.
A cura di Pasquale Zumbo
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La siccità che sta vivendo il settentrione, per il Sud, invece, è storia vecchia. A Reggio Calabria sono continue le proteste da parte dei cittadini che raccontano di un razionamento dell'acqua da diversi anni.  "L’acqua non viene erogata in maniera puntuale" spiega il signor Carmelo, che abita in una frazione nella zona sud della città. "Da anni ormai di fatto il servizio, per come dovrebbe essere ovvero 24h su 24h, è potuto avvenire forse 10-15 giorni complessivi perché, anche d'inverno, l'acqua la sera viene chiusa. D'estate ancora peggio. Per esempio adesso sono le 12:50 e l'acqua è già stata chiusa. Per questo la gente è stata costretta a fornirsi di serbatoi privati. Chi non ce l'ha non so come possa fare a gestire i disservizi".

Durante le poche ore di fornitura, infatti, i serbatoi raccolgono più acqua possibile. "A chi abita nei piani superiori dei palazzi, aggiunge il signor Carmelo, spesso non arriva comunque a causa della scarsa pressione". Per risolvere questo problema, dopo decenni di attesa, è stata realizzata la diga del Menta. Si tratta di un lago artificiale con un invaso che, a pieno regime, avrebbe dovuto assicurare acqua per tutto il territorio metropolitano di Reggio Calabria.

"Speravamo che grazie all'acqua proveniente dalla diga del Menta, il servizio sarebbe stato assicurato", spiega Enzo, abitante della zona Nord di Reggio. "Purtroppo le condutture fatiscenti che ci sono, se non sbaglio risalenti agli anni ‘40 o ’50, hanno fatto sì che questa acqua non arrivi comunque nelle case dei cittadini. Abbiamo dovuto provvedere con autoclavi o serbatoi privati". Una situazione simile si registra anche in altri punti della città, come testimoniato anche da un altro cittadino. "Da qualche anno a questa parte, l'acqua viene erogata durante il giorno, ma la sera, a giorni alterni manca. Diventa necessario approvvigionarsi per tempo con dei serbatoi, altrimenti le difficoltà ci sono. Alcuni giorni addirittura l’erogazione viene interrotta prima, quindi si va in difficoltà anche per le semplici necessità quotidiane come l’igiene personale e della casa".

Per ovviare a questo problema i cittadini di Reggio Calabria sono costretti ad  acquistare acqua minerale non solo per bere, ma anche per cucinare. Con un conseguente aggravio per il bilancio familiare.

"La Calabria ha un potenziale enorme dal punto di vista idrico" afferma Giulio Gangemi, Capo Compartimento Area Sud della Sorical, società a cui è stata affidata la gestione, il completamento, l’ammodernamento e l’ampliamento degli schemi idrici di grande adduzione, accumulo e potabilizzazione trasferiti alla Regione Calabria. "Un potenziare enorme che non viene sfruttato al massimo. Gli ultimi investimenti risalgono alla Cassa del Mezzogiorno, circa 50-60 anni fa. La Sorical ha fatto degli investimenti , spiega Gangemi, indirizzati all'utilizzo dell'acqua della diga del Menta".

Inaugurata a fine ottobre 2018, il progetto della diga, che prevedeva condotte tali da soddisfare il bisogno idrico di tutta la provincia e anche una centrale idroelettrica, deve ancora essere completato.

"È una risorsa fondamentale, aggiunge il Capo Compartimento Sorical, una risorsa che ci dà circa 500 litri al secondo e ha risolto la qualità e la quantità dell’acqua rilasciata per la città di Reggio Calabria. Dalla diga in questo momento noi stiamo erogando 465 litri al secondo, la Comunità Europea ci ha imposto che bisogna dare, come portata minima, 250 litri abitante-giorno. Come Sorical, superiamo abbondantemente questi 250 litri". A impedire una corretta distribuzione è lo stato delle condotte idriche del territorio.

"L’acqua che forniamo non è sufficiente perché la rete idrica del Comune di Reggio Calabria è obsoleta e ci sono gravi perdite, spiega ancora Gangemi. E molti comuni del territorio metropolitano sono privi degli schemi idrici interni perché si affidavano alla memoria storica del fontaniere. Molto probabilmente qualche fontaniere è pure morto, quindi attualmente non hanno niente". Su questo punto, è intervenuto il Sindaco ff di Reggio Calabria, Paolo Brunetti. "La nostra città ha patito da sempre la carenza idrica e l'acqua razionata, in alcuni casi addirittura durante la stagione invernale", ammette il sindaco. "I nostri dati dicono che in città si disperde circa il 40% dell’acqua nella rete idrica. Nel costruire la nuova condotta, spesso non si è intervenuti per eliminare la condotta vecchia. In sostanza abbiamo due condotte funzionanti, una risalente a 70/80 anni fa e l'altra nuova con allacci in entrambe le condotte".

"Alcune aree della città, grazie alla diga del Menta, hanno acqua erogata nelle abitazioni h24», afferma Brunetti. I problemi persistono nelle frazioni periferiche dove l'acqua, invece di essere erogata da Monte verso Valle, viene spinta da Valle verso Monte con alcune pompe di rilancio e con alcuni pozzi. In alcune aree della città, spiega ancora, il problema non è di quantità di risorsa idrica ma è di distribuzione. Ci sono delle abitazioni che sono allacciate direttamente al pozzo quindi, nel momento in cui l'elettropompa non funziona si è costretti ad aspettare 4-5 giorni per vedere l'erogazione dell'acqua di nuovo nella propria abitazione. A tutto questo, conclude il sindaco di Reggio Calabria, si sta ovviando con la ripresa del progetto sulla linea del Menta grazie all’utilizzo dei fondi del Decreto Reggio".

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