Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

“A Gaza siamo già morti, fatemi venire in Italia”: l’appello della studentessa palestinese a Meloni

Saja Abumaileq, 20 anni, da Gaza chiede aiuto per poter raggiungere l’Italia e studiare grazie a una borsa IUPALS all’Università Tor Vergata. Attraverso Fanpage.it lancia un appello al governo e alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni per aprire un corridoio umanitario che le consenta di venire in Italia.
Intervista a Saja Abumaileq
studentessa palestinese titolare di borsa di studio per frequentare l'università in Italia
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"Non voglio morire finché sono ancora viva, ma qui siamo come già morti. Di recente hanno evacuato uno studente in Italia, quindi spero che lo facciano anche con me. Secondo te lo faranno?". Queste sono le parole che Saja Abumaileq, 20 anni, scrive a Fanpage.it dalla sua casa di Gaza, in Palestina. Ha vinto una borsa di studio per l'Università Tor Vergata di Roma attraverso lo IUPALS, il progetto promosso dalla CRUI (Conferenza dei rettori italiani) per dare alle giovani e ai giovani palestinesi la possibilità di studiare in Italia.

Saja però non può uscire da Gaza, non può prendere un aereo per venire in Italia come farebbe qualsiasi altro cittadino straniero. Le mancano i documenti per farlo, e anche le strutture in cui richiederli. Gli aiuti umanitari non riescono a entrare nella Striscia, motivo per cui è partita la Global Sumud Flotilla, e al momento non esistono neanche passaggi sicuri per uscirne. Questa situazione non riguarda solo Saja ma un'intera generazione di giovani palestinesi, di cui centinaia sono già vincitori di borse di studio in Italia.

Attraverso Fanpage.it, Saja ha deciso di inviare un appello al Governo italiano e alla presidente del consiglio: "Chiedo a Giorgia Meloni di aprire un corridoio sicuro e di coordinare la nostra evacuazione da Gaza, affinché noi, in quanto studenti, possiamo raggiungere le nostre università in Italia e realizzare il nostro sogno di completare gli studi".

Saja, com'è la tua vita a Gaza?

Qui siamo vivi, ma siamo morti. Non esiste una vita normale. Non c'è niente che renda la vita sopportabile. Ogni giorno mi sveglio e non trovo nulla, una vita senza speranza. La mia pelle e la mia salute, oltre alla mia salute mentale, stanno peggiorando ogni giorno. Non mangio cibo sano da circa sei mesi: niente uova, niente pollo, niente pesce, niente carne. Mi sveglio e ogni volta trovo tutte le difficoltà che si possono incontrare nella vita. Vorrei fare colazione come una persona normale che va in cucina e trova quello che le serve, ma per noi non è così facile. Devi cercare molto per poter trovare qualcosa da mangiare.

Se vuoi del cibo lo puoi trovare, ma ha un costo molto molto alto. E anche la preparazione non è semplice perché non ho neanche il gas. Accendiamo il fuoco utilizzando un po’ di legna che compriamo a questo scopo, e non costa neanche poco. Non hai idea di quanto sia stancante e difficile accendere il fuoco soprattutto in estate, quando la temperatura è molto alta, e fa fumo. La vita qui è molto difficile.

Nonostante queste difficoltà quotidiane il tuo pensiero principale è studiare. Perché?

Ogni giorno mi chiedo se riuscirò davvero a studiare, è il mio sogno. Tra un mese inizierà un nuovo anno scolastico, il terzo! Io però sono esclusa e questo mi fa piangere perché mi sono diplomata al liceo due anni fa con una media del 94,9%, ma l'università che un tempo era il mio sogno e il mio obiettivo mi sembra così vicina eppure irraggiungibile. Voglio imparare come qualsiasi altro ragazzo del mondo.

Al momento però non si può uscire da Gaza in maniera sicura, a meno che i singoli paesi europei non predispongano corridoi appositi per gli studenti.

Mi chiedo spesso se riuscirò davvero ad andarmene, se arriverà quel giorno. Non ho più energie per niente. Però so che molti studenti lo hanno fatto, credo circa 600, alcuni in Francia, altri in Irlanda e altri ancora nei Paesi Bassi.

L'Italia però non ha ancora aperto dei passaggi in questo senso, eppure vuoi venire proprio qui. Perché?

Ho vinto una borsa di studio in Scienze del Turismo, è quello che desidero studiare. Soprattutto a Roma, il centro del turismo e del mondo, questa per me è l'aspirazione di una vita. Di recente hanno evacuato uno studente in Italia, e quindi spero che facciano lo stesso anche me. Non voglio morire finché sono ancora viva. Sto cercando di salvarmi. Non posso studiare qui, ma voglio continuare la mia istruzione. Voglio iscrivermi alla mia università.

Vuoi lanciare un appello all'Italia?

Sì, vi chiedo di alzare la voce con me e di aiutarmi con la mia evacuazione da Gaza, affinché io possa finalmente proseguire gli studi. Desidero rivolgere un messaggio alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, una grande donna che, ne sono certa, darà valore all'istruzione e si prenderà cura del futuro degli studenti. Chiedo di aprire un corridoio sicuro e di coordinare la nostra evacuazione da Gaza, affinché noi, come studenti, possiamo raggiungere le nostre università in Italia e realizzare il nostro sogno di completare gli studi.

Confido nel ruolo umanitario e nell'impegno dell'Italia nei confronti dei giovani e dell'istruzione. Spero che la mia richiesta trovi spazio e che il nostro problema venga risolto, così da poter accedere alle nostre università e proseguire gli studi.

Articolo e video realizzati con il supporto alla traduzione di Ahmad e Yasmin Tailakh

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