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Attentato al prefetto di Napoli, nella busta messaggio contro immigrati e abusivi

Sul caso della busta esplosiva che ha ferito un’addetta alla segreteria del Prefetto indaga la Digos.
A cura di A. P.
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Passata la paura per l'attentato al Prefetto di Napoli, Franco Antonio Musolino, con una busta esplosiva che ha causato il ferimento di un'addetta alla segreteria della Prefettura che ha aperto l'involucro, si indaga ora sul caso. Mentre la busta per il momento è stata sequestrata dalla polizia scientifica che sta effettuando i rilievi, gli agenti della Digos a cui sono state affidate le indagini si stanno concentrano sul testo della missiva per risalire al mittente. All'interno della busta esplosiva infatti vi era anche un bigliettino  di poche righe scritto al computer su un normale foglio A4 ripiegato in due. Poche righe in cui l'anonimo autore esprime rabbia e risentimento per la situazione della città soprattutto nelle periferie a suo dire abbandonate dalle autorità locali e nazionali a favore del centro cittadino.

Nella lettera inserita nella busta esplosa il 31 dicembre ci si lamenta che la periferia di Napoli è stata letteralmente abbandonata ad ogni genere di illegalità, con troppi immigrati e ambulanti abusivi. Parole che fanno pensare al gesto isolato di qualche cittadino esasperato dalle condizioni economiche e sociali, anche se gli inquirenti per il momento non escludono alcuna ipotesi anche perché il biglietto potrebbe essere un depistaggio. Diverse infatti le piste battute dalla Digos,  compresa quella dei gruppi eversivi.

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