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Covid 19

Fase 2, indice di trasmissibilità Rt è inferiore a 1 in tutte le Regioni: i dati Iss e del ministero

Sono arrivati gli attesi dati del ministero della Salute e dell’Iss, frutto del monitoraggio della situazione epidemiologica nelle Regioni italiane: pressoché in tutte le Regioni gli indici di trasmissibilità Rt sono al di sotto di 1 e il trend dei nuovi caso è in diminuzione. In Molise l’indice di Rt è pari a 2,2.
A cura di Annalisa Cangemi
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È arrivata la comunicazione del monitoraggio del ministero della Salute e dell'Istituto Superiore di Sanità sui dati delle Regioni, che fotografano gli indicatori per la fase due tra il 18 e il 24 maggio, cioè da quando hanno riaperto molte attività commerciali.  Un monitoraggio importante, perché servirà a stabilire se dal prossimo 3 giugno i confini regionali saranno riaperti, e se quindi sarà possibile per i cittadini spostarsi in piena libertà al di fuori della propria Regione. Secondo il ministero praticamente in tutte le Regioni gli indici di trasmissibilità Rt sono al di sotto di 1 e il trend dei nuovi caso è in diminuzione.

Sulla stima dell'Rt, l'Iss in una nota sottolinea che "quando il numero di casi è molto piccolo alcune Regioni possono avere temporaneamente un Rt>1 a causa di piccoli focolai locali che finiscono per incidere sul totale regionale, senza che questo rappresenti un elemento preoccupante". Il riferimento al caso del Molise, dove l'indice di contagiosità Rt è pari a 2,2, quindi sopra il livello di soglia.

Al momento in nessuna Regione italiana è stata evidenziata una situazione critica relativa all'epidemia di Covid-19. Continua quindi un trend "incoraggiante". L'incidenza settimanale rimane molto eterogenea nel territorio nazionale. In alcune Regioni il numero di casi è ancora elevato, e mostra una situazione complessa ma in fase di controllo. In altre il numero di casi è molto limitato. "Si raccomanda cautela specialmente nel momento in cui dovesse aumentare il movimento di persone sul territorio nazionale", dice l'Iss.

Non si registrano inoltre segnali di sovraccarico dei servizi assistenziali ospedalieri sul territorio nazionale, e si osservano livelli di resilienza in miglioramento. Nel Paese continuano ad essere rafforzate a livello regionale politiche di testing e screening in modo da identificare il maggior numero di casi realizzando azioni di isolamento e quarantena e monitoraggio dei contatti stretti (la strategia "test – track – trace").

Le misure di lockdown in Italia "hanno effettivamente permesso un controllo dell'infezione da COVID19 sul territorio nazionale pur in un contesto di persistente trasmissione diffusa del virus con incidenza molto diversa nelle 21 Regioni. La situazione attuale, relativa all'inizio della prima fase di transizione, è complessivamente positiva".

Secondo questa analisi permangono "segnali di trasmissione con focolai nuovi segnalati che descrivono una situazione epidemiologicamente fluida in molte Regioni italiane. Questo richiede il rispetto rigoroso delle misure necessarie a ridurre il rischio di trasmissione quali l'igiene individuale e il distanziamento fisico". È inoltre "necessario continuare a rafforzare i servizi territoriali per la prevenzione e la risposta a Covid-19 per fronteggiare eventuali recrudescenze epidemiche".

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