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Disse ai migranti: “Bastardi, pezzi di merda”. Poliziotto promosso

Franco Scibilia, condannato a tre anni e due mesi in primo grado, è stato promosso dal capo della polizia Franco Gabrielli al ruolo di vice commissario. Nel 2016 balzò agli “onori” delle cronache per gli insulti a un gruppo di migranti di Ventimiglia.
A cura di Davide Falcioni
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"Pezzi di merda, bastardi, deficienti". Sono le parole che nei primi giorni di agosto del 2016 pronunciò Franco Scibilia e che Fanpage.it fu in grado di immortalare e documentare in un video. Per quelle ingiurie, pronunciate a Ventimiglia nei confronti di un gruppo di migranti che si trovava sugli scogli dopo essere stato respinto dalla polizia francese, il poliziotto è stato condannato in primo grado a tre anni e due mesi per falso e calunnia e poi sottoposto a procedimento disciplinare. Malgrado ciò, come riporta Repubblica, il nome di Scibilia compare tra quelli dei 1.500 neo vice commissari da poco nominati dal capo della polizia Franco Gabrielli. Una promozione destinata a far discutere, anche perché tra i bocciati di quello stesso concorso vi è un altro sostituto commissario genovese che, oltre a non essere mai stato protagonista di vicende imbarazzanti, condusse proprio le indagini su Scibilia.

Il neo vice commissario Franco Scibilia – protagonista nei prossimi giorni del processo d'appello per i fatti che gli hanno causato una condanna in primo grado – era a capo di un gruppo di agenti del commissariato di Genova Centro specializzato nella lotta ai pusher operativi nei carrugi. Quella squadra di poliziotti, ribattezzata "squadretta dei vicoli", era diventata nota per le modalità di azione decisamente spregiudicate e sovente irrispettose delle regole e della deontologia professionale dei poliziotti. Modalità che determinarono un'inchiesta coordinata dai pubblici ministeri Francesco Pinto e Paola Calleri, e che portò alla condanna di Franco Scibilia e dei colleghi Mauro Dapozzo, Marco Curto, Francesca Lonato e Simone Lusana.

Nei prossimi giorni si aprirà il processo d'appello, che se non ribalterà la sentenza di primo grado determinerà anche l'interdizione dei condannati per cinque anni dal servizio pubblico. Non resta che attendere la nuova sentenza, dunque, ma nel frattempo ha destato non poco scalpore nella questura genovese la notizia della promozione di Scibilia, protagonista non solo di un reato contro due spacciatrici nordafricane (non ancora passato in giudicato) ma anche di insulti e violenze verbali nei confronti di un gruppo di migranti a Ventimiglia nei primi giorni dell'agosto 2016.

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