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A 13 anni muore sul ring durante incontro di Thai boxe per beneficenza

Il piccolo Anucha Thasako era considerato già un esperto lottatore di Thai boxing perché al 170esimo combattimento di una carriera iniziata a soli 8 anni. Come tanti altri piccoli nel suo Paese, con i soldi guadagnati aiutava la famiglia e si pagava gli studi e durante i combattimenti non indossava alcuna protezione.
A cura di Antonio Palma
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Colpito da una raffica di pugni in testa, ha barcollato prima di accasciarsi al suolo esanime e morire poche ore dopo a soli 13 anni. Il piccolo Anucha Thasako non è stato vittima di una brutale aggressione ma di un una pratica sportiva che nel suon Paese, la Thaiandia, permette ai bimbi piccoli di poter salire sul ring e picchiarsi con altri coetanei senza alcuna protezione in gare ufficiali dove in palio ci sono somme di denaro. Quando è salito sul ring di un sobborgo di Samut Prakan, il 13enne infatti era considerato già un esperto lottatore di Thai boxe perché al 170esimo combattimento di una carriera iniziata ben cinque anni fa, a soli 8 anni.

Portato immediatamente in ospedale, Anucha Thasako però non ha mai più ripreso conoscenza ed è stato dichiarato morto per una emorragia cerebrale due giorni dopo aver combattuto, per uno assurdo scherzo del destino, in una gara per beneficenza patrocinata dalle istituzioni locali per promuovere la lotta alle droghe. Il 13enne, orfano e adottato da uno zio,  infatti era stato spinto dai parenti a intraprendere la pericolosa attività per raccogliere soldi e sostenere la famiglia. Secondo i media locali, con le borse messe in palio Anucha si pagava anche gli studi. Del resto la Thai boxing è molto popolare nel paese e migliaia di giovani combattenti e le loro famiglie lo considerano un modo per guadagnare denaro.

Lo stesso avversario che ha ucciso Anucha, un ragazzino di appena 14 anni, pur affranto per quanto accaduto, ha confermato che non smetterà di salire sul ring. "Ho bisogno di guadagnare per andare a scuola" ha spiegato anche lui che ha deciso di mettere all’asta i calzoncini dell’incontro fatale  per aiutare i famigliari del 13enne. La morte del ragazzino però ha riaperto i dibattito  su una legge da tempo in discussione in Parlamento che vorrebbe mettere un limite di età a 12 anni per i combattenti e l'obbligo di  indossare equipaggiamento protettivo per i combattimenti tra bambini di età compresa tra i 12 e i 15 anni. Un provvedimento però fortemente osteggiato dalla maggioranza che considera i combattenti bambini come parte della tradizione del paese.

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