45 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito
Conflitto Israelo-Palestinese

Biden sta con Netanyahu: “Non riconosciamo la giurisdizione della Corte Penale Internazionale”

Il presidente USA: “Abbiamo chiarito la nostra posizione sulla Corte Penale Internazionale. Non riconosciamo la giurisdizione, il modo in cui viene esercitata. Non pensiamo che ci sia un’equivalenza tra ciò che ha fatto Israele e ciò che ha fatto Hamas”.
A cura di Davide Falcioni
45 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

"Gli Stati Uniti non riconoscono la giurisdizione della Corte Penale Internazionale" su Israele. Lo ha detto Joe Biden nel corso di una conferenza stampa alla Casa Bianca con il presidente del Kenya William Ruto. "Abbiamo chiarito la nostra posizione sulla Corte Penale Internazionale. Non riconosciamo la giurisdizione, il modo in cui viene esercitata. È così semplice. Non pensiamo che ci sia un'equivalenza tra ciò che ha fatto Israele e ciò che ha fatto Hamas".

Il presidente USA ha così ribadito la sua contrarietà alla richiesta avanzata dal procuratore della CPI Karim Khan di spiccare un mandato d'arresto nei confronti del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu del suo ministro della Difesa, Yoav Gallant. Biden ha replicato così a una lettera resa pubblica oggi nella quale più di 100 organizzazioni di tutto il mondo hanno chiesto al governo degli Stati Uniti di "opporsi a qualsiasi tentativo volto a indebolire la Corte Penale Internazionale".

Immagine

"La capacità della Corte penale internazionale di garantire giustizia alle vittime richiede il pieno rispetto della sua indipendenza. Un approccio selettivo alle decisioni giudiziarie mina la credibilità e, in ultima analisi, la forza della legge come scudo contro le violazioni e gli abusi dei diritti umani", si legge nella lettera firmata, tra gli altri, da Human Rights Watch, Amnesty International USA e dalla Campagna statunitense per i diritti dei palestinesi.

Intanto Israele si aspetta che la Corte Internazionale di Giustizia (organo da non confondere con la Corte Penale Internazionale) si pronunci contro lo stato ebraico domani, quando annuncerà la sua risposta alla richiesta del Sudafrica di ordinare la sospensione dell'offensiva delle Forze di Difesa Israeliane nella città più meridionale di Gaza, Rafah. Lo hanno riportato i media israeliani. La settimana scorsa, il Sudafrica ha chiesto al tribunale dell'Aia di ordinare la sospensione dell'intera operazione delle Idf a Gaza, e in particolare a Rafah, sostenendo che l'attuale campagna renderà la vita nella Striscia insostenibile e quindi violerà la Convenzione sul genocidio del 1948. La richiesta è la quarta presentata dal Sudafrica alla Corte da quando Israele ha dichiarato guerra ad Hamas in seguito al brutale attacco del gruppo terroristico del 7 ottobre

45 CONDIVISIONI
883 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views