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Conflitto Israelo-Palestinese

Israele bombarda ospedale MSF in Cisgiordania, almeno 8 morti. Decine di vittime anche a Gaza

Israele ha condotto un attacco sull’ospedale Khalil Suleiman di Jenin, in Cisgiordania. Almeno otto persone sono state uccise. Bombe anche a Gaza. L’UNRWA sospende gli aiuti umanitari a Rafah.
A cura di Davide Falcioni
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A due giorni dalla richiesta da parte del procuratore della Corte Penale Internazionale dell'Aia Karim Khan di spiccare un mandato d'arresto per il premier israeliano Binyamin Netanyahu e per il suo ministro della Difesa Yoav Gallant, accusati di aver commesso crimini di guerra uccidendo civili inermi a Gaza e riducendo alla fame della popolazione palestinese, sulla Striscia continuano a piovere bombe: almeno 10 persone, tra le quali un bambino, sono stati uccisi e molti altri sono rimasti feriti nelle ultime ore dai raid dell'aviazione israeliana in diverse località nel nord, nel centro e nel sud di Gaza.

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MSF: "Bombe israeliane su ospedale a Jenin, otto morti"

Le operazioni militari dello Stato Ebraico tuttavia stanno mietendo vittime anche in Cisgiordania. Come spiega Medici Senza Frontiere, infatti, è di almeno otto morti il bilancio dei bombardamenti sull'ospedale Khalil Suleiman di Jenin. Tra le vittime, afferma MSF, anche "un chirurgo; dottor Osayd Jabarin è stato colpito mentre andava a lavoro".

Secondo l'ONG "almeno 20 persone sono rimaste ferite durante l'incursione israeliana, ancora in corso. Il nostro team è estremamente preoccupato che il numero dei morti e feriti possa ancora aumentare in questo attacco". L'organizzazione continua: "Negli ultimi mesi abbiamo assistito a ripetuti attacchi e minacce da parte delle forze israeliane contro personale, strutture mediche e ambulanze, così come a episodi di violenza e uccisioni nell'ospedale Khalil Suleiman a Jenin. Esortiamo le forze israeliane a garantire la sicurezza del personale medico e a non ostacolarne l'accesso sia ai pazienti feriti che alle strutture mediche".

Come riferisce la testata Palestine Chronicle, tra le vittime risulterebbe anche un insegnante di 48 anni, Allam Jaradat, raggiunto da proiettili mentre era a bordo della sua auto diretto al lavoro, e due minorenni: Mahmoud Amjad Hamdneh e Osama Mohammed, rispettivamente di 15 e 16 anni, che sarebbero stati a loro volta raggiunti da colpi d'arma da fuoco, secondo la testata, che ha sede negli Stati Uniti.

L'UNRWA sospende gli aiuti a Rafah

Ma oltre alle bombe sulla popolazione palestinese incombe ogni giorno di più lo spettro della fame. L'UNRWA, agenzia ONU responsabile per i rifugiati palestinesi, ha annunciato che sospenderà le distribuzioni alimentari a Rafah, la città nel sud della Striscia di Gaza, teatro degli scontri tra Israele e Hamas. A seguito dell'operazione militare in corso nella parte orientale di Rafah", dal 7 maggio, "il centro di distribuzione dell'Unrwa e il magazzino del Pam", il programma alimentare mondiale, "entrambi situati a Rafah, sono ora inaccessibili", afferma l'agenzia su X, e "le distribuzioni di cibo sono attualmente sospese a causa della mancanza di rifornimenti e dell'insicurezza" in città.

La Norvegia: "Arresteremo Netanyahu se ci sarà mandato della CPI"

A seguito della richiesta dell'incriminazione dei leader israeliani per crimini di guerra il ministro degli Esteri norvegese Espen Barth Eide ha dichiarato che Oslo arresterà Benjamin Netanyahu se la Corte Penale Internazionale (CPI) emetterà un mandato contro il premier israeliano e quest'ultimo entrasse in Norvegia. In un'intervista all'emittente locale Tv 2, Eide ha aggiunto che lo stesso vale per il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant e per i funzionari di Hamas per i quali la Cpi ha proposto mandati di arresto per crimini di guerra. "Se arrivassero in Norvegia, saremo obbligati ad arrestarli", ha detto il ministro aggiungendo che lo stesso principio va applicato "da tutti i paesi europei, eccetto la Turchia".

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