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Massimo Bossetti: “Dopo aver visto i reperti, sono fiducioso. Arriverà la verità che meritiamo io e Yara”

Dopo aver partecipato in videocollegamento all’udienza durante la quale i suoi legali hanno potuto visionare i reperti relativi all’omicidio della 13enne Yara Gambirasio, per cui è stato condannato in via definitiva all’ergastolo, Massimo Bossetti ha deciso di scrivere una lunga lettera. “Con nuove analisi, reperti daranno un altro risultato”, ha scritto l’uomo.
A cura di Eleonora Panseri
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“L'udienza è durata due ore, si è svolta a porte chiuse alla presenza della Corte di Assise, due ufficiali muniti di guanti e mascherine procedevano all'ostensione dei reperti. Assurdo vedere che ci siano voluti dieci lunghi anni solo per poterli visionare, quando già cinque anni fa ero stato pure autorizzato all'analisi dei reperti".

Dopo aver partecipato in videocollegamento all'udienza durante la quale i suoi legali hanno potuto visionare i reperti relativi all'omicidio della 13enne Yara Gambirasio, per cui è stato condannato in via definitiva all'ergastolo, Massimo Bossetti ha deciso di scrivere una lunga lettera a Marco Oliva, il conduttore della trasmissione Iceberg in onda su Telelombardia.

Questa sera, a partire dalle 20.30, Bossetti, collegato in video dal carcere, racconterà al programma come si è svolta l’udienza tenutasi lunedì 13 maggio, dove per la prima volta, a distanza di 10 anni dal suo arresto, il suo team della difesa ha potuto visionare i vestiti della 13enne e i campioni di Dna contenenti anche le tracce dell'Ignoto 1, ricondotte poi allo stesso Bossetti.

Massimo Bossetti a processo per l'omicidio di Yara Gambirasio: domani la sentenza.
Massimo Bossetti a processo per l'omicidio di Yara Gambirasio: domani la sentenza.

"Sono soddisfatto perché ho potuto constatare l'ufficialità di cosa e quanto ancora oggi esiste. Ora mi auspico, che non passino ulteriori dieci anni per poter eseguire tutte le dovute indagini difensive che di diritto mi spettano per una giusta difesa", ha scritto Bossetti nella lettera.

Al momento è stata autorizzata la sola osservazione dei reperti, senza poterli toccare né fotografare. Una scatola dopo l'altra, all'interno dell'aula della Corte di Assise, si è proceduto alla loro esposizione, alla rimozione dei sigilli delle scatole, alla presa visione del contenuto. È stato anche messo a verbale tutto.

"Attraverso macchinari più sofisticati rispetto all'epoca dei fatti i reperti sapranno restituire un risultato diverso. La possibilità di visionare i reperti non penso sia stato solo un "contentino". Anzi al contrario, è stato un primo fondamentale importantissimo passaggio obbligato. Sono e resto fiducioso e ottimista, prima o poi si arriverà ad una vera e certa verità, rispetto a quella processuale falsata", prosegue ancora Bossetti, che conclude: "Il sottoscritto, in primis, non ha mai avuto nessun timore per la ricerca della verità: quella verità che da anni io e la povera Yara ci meritiamo di avere".

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