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Violentò una 15enne a bordo del bus tra Forlì e Ravenna: condannato a 4 anni e 8 mesi

L’uomo era accusato di violenza sessuale aggravata nei confronti di una ragazza di 15 anni: la giovane subì gli abusi a bordo di un autobus tra Forlì e Ravenna.
A cura di Davide Falcioni
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Immagine di repertorio
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Quattro anni e otto mesi: è la condanna che ieri il Tribunale di Ravenna ha inflitto ad A.B., 63enne di origini congolesi residente a Forlì accusato di violenza sessuale aggravata nei confronti di una ragazza di 15 anni: la giudice Cecilia Calandra ha dunque accolto la richiesta formulata in sede di requisitoria dal sostituto procuratore Stefano Stargiotti. La difesa, rappresentata dall'avvocato Filippo Raffaelli, in arringa aveva invece chiesto l’assoluzione.

I fatti oggetto del processo si sono verificati il 16 settembre dell’anno scorso: dopo aver trascorso il pomeriggio a casa di un amico a Forlì la quindicenne stava aspettando l’autobus delle 18.30 che l’avrebbe riportata a Ravenna. Sotto la pensilina, tuttavia, era iniziato l’incubo: il 63enne l’aveva avvicinata mentre fumava uno spinello, offrendole qualche tiro. Il rifiuto non aveva fatto desistere l’uomo, che a bordo dell'autobus aveva insistito pronunciando frasi sempre più invadenti, ad esempio "nel nostro Paese alla tua età le ragazze sono già sposate, hanno dei figli, fanno l’amore".

Le molestie, però, non si erano limitate a un livello verbale ed erano passate a baci e palpeggiamenti. Immobilizzata dalla paura, la 15enne non era riuscita a chiedere subito aiuto al conducente dell’autobus o ad altri passeggeri, ma aveva contattato via chat telefonica un amico ravennate, tenendolo aggiornato durante il tragitto, e infine si era scambiata il numero di cellulare con il 63enne: un gesto di lucidità che poi si sarebbe rivelato decisivo, perché proprio grazie a quel contatto la Squadra mobile della Questura di Ravenna era riuscita a risalire all’identità dell’uomo per poi arrestarlo e condurlo in carcere.

Da parte sua, l'imputato ha sempre respinto le accuse rivolte nei suoi confronti, ma evidentemente il Tribunale non gli ha creduto: ieri la tappa conclusiva del primo grado di giudizio, con la condanna a 4 anni e 8 mesi.

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