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Chi è Scorpion, il super trafficante di esseri umani arrestato in Iraq

Barzan Majeed, soprannominato Scorpion, era da tempo nel mirino dalle polizie di mezzo mondo: il 38enne iracheno era a capo di una delle principali organizzazioni criminali che controlla l’immigrazione irregolare nel centro Europa ed è stato arrestato oggi in Kurdistan.
A cura di Davide Falcioni
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Si faceva chiamare Scorpion, ma il suo vero nome è Barzan Majeed ed era da tempo nel mirino dalle polizie di mezzo mondo: il 38enne iracheno, super latitante a capo di una delle principali organizzazioni criminali che controlla l'immigrazione irregolare nel centro Europa, è stato arrestato oggi in Kurdistan al culmine di una complessa operazione condotta dalle forze di sicurezza, con la cooperazione dell'intelligence e dell'Interpol.

Majeed era ricercato da anni ma i primi a scovarlo la scorsa settimana sono stati dei giornalisti della BBC, che lo hanno "intercettato" in un centro commerciale in Iraq. A lungo Scorpion e la sua banda hanno controllato la maggior parte del flusso irregolare di persone attraverso la Manica. Lui stesso ha ammesso di non sapere con precisione quanti uomini, donne e bambini ha fatto arrivare in Europa: "Forse un migliaio, forse 10mila. Non lo so, non li ho contati".

Arrivato nel Regno Unito nel 2006, nascosto nel retro di un camion, Majeed è rimasto illegalmente nel Paese fino all'espulsione, nel 2015. L'anno dopo ha assunto un ruolo chiave nel traffico di essere umani, ricevendo il "testimone" dal fratello maggiore che stava scontando una pena detentiva in un carcere belga. Scorpion nel corso degli anni ha gestito un giro d'affari milionario, se si considera che i trafficanti chiedono fino a 10mila euro a persona per una traversata della Manica. Ricercato dalla polizia di tutta Europa, nell'ottobre 2022 un Tribunale belga lo ha riconosciuto colpevole di 121 capi di imputazione, condannandolo in contumacia a 10 anni di reclusione e a una multa di circa 968mila euro.

La cattura di Scorpion è stata possibile anche grazie al lavoro della BBC; due giornalisti lo hanno cercato dapprima in un bar di Istanbul frequentato da trafficanti, e da lì le segnalazioni hanno portato i reporter in Iraq, dove hanno incontrato il super latitante che all'appuntamento si è presentato sereno, ben vestito e perfettamente curato. Barzan Majeed ha ammesso di aver gestito milioni di dollari, senza tuttavia definirsi un trafficante di esseri umani, ritenendo che questo appellativo deba essere rivolto solo a chi materialmente carica i migranti sui barconi o sui camion. Lui, invece, ha detto di sentirsi distante da loro e di aver "semplicemente" gestito denaro. "Ho fatto quel genere di cose – ha ammesso – soldi, migranti, trafficanti… ero in mezzo a queste cose". Poi ha negato di essere ancora coinvolto. Ma ora, dopo l'arresto, dovrà spiegarlo ai giudici. E non sarà semplice.

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