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“Negli anni ’80 ho studiato a Roma e mi sono innamorato, ora vivo tra Italia e California”: la storia di Mark

Mark Tedesco ha 65 anni e fino a qualche tempo fa insegnava Storia ai ragazzi del liceo in California, dove è nato e cresciuto. La sua fascinazione per il passato nasce negli anni ’80, quando si è innamorato di Roma, doveha vissuto per diverso tempo prima di rientrare negli Usa. “Cinque, sei anni fa il mio compagno mi ha chiesto: ‘Perché non andiamo a vivere in Italia quando vai in pensione?'”. E così è stato: ecco cosa ha raccontato a Fanpage.it.
A cura di Eleonora Panseri
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Mark Tedesco, 65 anni
Mark Tedesco, 65 anni

Mark Tedesco ha 65 anni e fino a qualche tempo fa insegnava Storia ai ragazzi del liceo in California, dove è nato e cresciuto. La sua fascinazione per il passato nasce negli anni '80, quando, allora 19enne, Mark si è innamorato di Roma, dove si è trasferito e ha vissuto per diverso tempo, prima di rientrare negli Stati Uniti.

Di recente, dopo essere andato in pensione, il nostro Paese è tornato a far parte della sua vita. "Cinque, sei anni fa il mio compagno mi ha chiesto: ‘Perché non andiamo a vivere in Italia quando vai in pensione?‘. Io non avevo mai pensato a questa possibilità. Un anno e mezzo fa ho smesso di lavorare e ci siamo trasferiti per un periodo in Puglia, dove abbiamo degli amici. Ora abbiamo deciso di compare una casa in Toscana", ha raccontato l'uomo, intervistato da Fanpage.it.

"Quello che mi ha sempre colpito dell'Italia è che non c'è un angolo, una statua, un palazzo che non abbia una storia dietro, che non abbia significato. E questo per me, che vengo dalla California, dove c'è meno Storia, mi ha colpito molto, c'è questo senso di appartenere a un passato che si manifesta anche nel presente".

Mark Tedesco, 65 anni, in Italia
Mark Tedesco, 65 anni, in Italia

Quando è nato il tuo amore per l'Italia?

Ho insegnato Storia al liceo per 25 anni e ai miei ragazzi ho raccontato spesso che già a 16 anni avevo deciso che volevo vivere a Roma. Ma non avevo soldi, non avevo mezzi. Da cosa è nato questo desiderio? In quel periodo volevo seguire la strada del sacerdozio e volevo andare nel posto migliore al mondo per studiare e prepararmi su questa strada.

Solo a 19 anni sono riuscito a trasferirmi effettivamente: prima ho studiato italiano e sono riuscito a ottenere una borsa di studio. Quando sono arrivato in Italia, mi sembrava una terra magica, piena di storie del passato che parlavano di grandi personaggi e che si intrecciavano con il presente e con il futuro.

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Cosa ti ha colpito di più all'epoca e cosa ami di questo Paese oggi?

Quello che mi ha sempre colpito è che non c'è un angolo, una statua, un palazzo che non abbia una storia dietro, che non abbia significato. E questo per me, che vengo dalla California, dove c'è meno Storia, mi ha colpito molto, c'è questo senso di appartenere a un passato che si manifesta anche nel presente.

Mark Tedesco, 65 anni, in Italia
Mark Tedesco, 65 anni, in Italia

Nel Foro, per esempio, c'è una pietra che, se non si conosce la sua storia, può risultare un qualcosa di noioso, no? Invece, proprio lì, quando morì Giulio Cesare, i romani si radunarono per portare omaggi e ricordarlo. Così, quella pietra, sapendo cosa è successo, assume tutto un altro significato.

Dell'Italia amo molto anche la mentalità della gente. Le persone qui sono molto calorose, è facile stabilire amicizie e costruire rapporti. Arrivando in Italia da americano avevo i miei pregiudizi, non capivo perché i pasti durassero tante ore, mi creava problemi il fatto che negli anni '80 non ci fossero tanti supermercati, mi lamentavo perché le cose erano diverse da quelle a cui ero abituato.

Ma dopo un anno ho iniziato a vedere il motivo di queste differenze. Il pasto non finisce mai perché c'è il gusto di stare insieme. I nostri primi contatti in Puglia, dove ho vissuto per due anni, sono stati proprio quelli con il macellaio o il fruttivendolo perché in Italia si può andare in tanti negozi diversi. La vita lì si fonda sui rapporti umani.

Quando hai deciso di trasferirti per lunghi periodi della tua vita in Italia?

Ho abitato a Roma per 8 anni come studente, poi sono tornato in California. Cinque, sei anni fa il mio compagno mi ha chiesto: "Perché non andiamo a vivere in Italia quando vai in pensione?". Io non avevo mai pensato a questa possibilità. Un anno e mezzo fa sono andato in pensione e ci siamo trasferiti per un periodo in Puglia, dove abbiamo degli amici.

Mark Tedesco
Mark Tedesco

L'estate scorsa con questi amici siamo anche andati nelle Dolomiti per una settimana. Lì, dopo un giorno o due, gli ho detto: "Ma sembra di essere su un altro pianeta rispetto alla Puglia!". Era difficile immaginare che fossero due posti dello stesso Paese. Non si può dire: "La vita in Italia è così o cosà, perché ci sono tante differenze".

Noi siamo stati in Puglia per due anni e abbiamo pensato di stabilire la nostra vita lì, di comprare casa. Ma uno dei nostri amici ci ha fermato prima di fare questo passo. Ci ha detto: "Non penso sia il posto giusto per voi che siete interessati alla cultura, alla Storia, qui invece si fa molto più vita in spiaggia". E ci ha incoraggiato a esplorare la zona del monte Amiata.

Noi siamo andati lì e subito ci siamo sentiti a casa e abbiamo preso un appartamento che stiamo ristrutturando. Abbiamo una parte della nostra vita qui, in California. Il mio compagno, per esempio, ancora lavora. Ma non ci bastava, volevamo una vita che abbracciasse una parte del mondo più grande, qualcosa di più, e l'Italia ci ha dato tutto questo.

California, Palm Springs
California, Palm Springs

Cosa ti piace della vita qui?

Parlando della mia esperienza, credo che la vita in Italia sia molto più spontanea. È normale che un amico ti inviti ad andare a prendere una pizza o a una festa di paese il giorno stesso. Qui negli Stati Uniti invece ci si organizza di più ed è difficile essere spontanei. Abituarmi a questa cosa per me è stato un po' difficile perché ho fatto fatica a lasciarmi andare e a non avere il controllo su queste cose. Ma ho vissuto momenti molto belli.

Come dicevo prima, in Italia i rapporti si coltivano molto di più e le persone sono molto curiose, non tanto nella città grande, ma nelle realtà più piccole, dove spesso ci chiedono: "Come trovate la vita qua?" e non capiscono perché ci siamo trasferiti dagli Stati Uniti dove loro pensano che ci sia tutto.

California, Palm Springs
California, Palm Springs

Non siamo in Italia solo per rilassarci, però, io devo sempre sentirmi utile. Il mio compagno fa smartworking quando siamo lì e io provo a produrre qualcosa: ho scritto diversi libri sull'Italia, ho un blog dove racconto cosa stiamo scoprendo della nostra vita e vogliamo anche fare una serie di video su Youtube per raccontare l'avventura della ristrutturazione di una casa in Toscana.

Abbiamo diversi progetti, a me piace avere una vita attiva. Qui vado in palestra ogni giorno, lì facciamo passeggiate in montagna e ci piace andare in bicicletta. Non veniamo in Italia solo per bere vino sul balcone, non voglio avere una vita passiva. Il bello del Monte Amiata è che ha vicine Firenze e Siena, quindi la cultura, ma ci dà anche la possibilità di fare trekking e andare in bicicletta.

Mark Tedesco
Mark Tedesco

Cosa ti manca della California quando sei nel nostro Paese e cosa ti manca dell'Italia quando sei negli Usa?

Quando sono in Italia quello che mi manca della California è la facilità di trovare alcune cose. Non è una critica, perché abbiamo semplicemente una cultura diversa. Per esempio, una sera abbiamo organizzato una cena a base di cibo messicano con i nostri amici: ci abbiamo messo due settimane a trovare gli ingredienti. Oppure, a volte, faccio fatica a trovare i vestiti per me, che sono abbastanza alto. Anche se è vero che nelle grandi città è sicuramente un'altra cosa.

Quando sono in California, invece, quello che mi manca è l'esperienza della storia e della cultura. Come guardare la grande Arte in un museo o entrare in una Chiesa e trovare una musica gloriosa, cose di cui io sono appassionato perché ho insegnato Storia. Ho la possibilità di sentirmi parte di questo grande passato, qui invece è tutto nuovo e quando torno, dopo tre/quattro settimane, inizio a sentirmi di nuovo trascinato verso l'Italia.

Mark Tedesco
Mark Tedesco

Sento anche la mancanza della vita in strada. In Italia si esce e si trova la musica, le persone vanno a mangiare il gelato dopo cena, gli amici ti dicono: "Vediamoci!". Qui non c'è questa vita, ci si mette d'accordo e si va a casa di persone che si conoscono, ma non si esce senza scopo, cosa che invece in Italia noi facciamo spesso.

Forse perché le città negli Stati Uniti sono molto grandi…

Sì, sicuramente, Los Angeles, per esempio, è una città così grande che è impossibili andare da un punto A a un punto B senza metterci almeno 40 minuti. E anche perché manca l'idea di piazza, una cosa che forse viene dall'Impero romano, dall'idea del Foro, il concetto di avere uno spazio pubblico per la gente dove ci si può incontrare e stare insieme. Qui manca questa mentalità, forse la cosa più simile è il centro commerciale. Ma non è la stessa cosa.

California
California

Cosa dicono i tuoi connazionali quando scoprono la tua esperienza?

Hanno una grande curiosità e molte persone mi hanno contattato per vederci, prendere un caffè insieme e sentire il racconto della nostra vita. La risposta è sempre: ‘Vorrei fare anche io questa cosa!". C'è tanta voglia di provare a fare qualcosa di più nella vita.

Mark Tedesco
Mark Tedesco

Quello che ha cambiato il mio modo di vivere è stata la morte di un caro amico, molto più giovane, avvenuta anni fa. Una cosa che è successa anche al mio compagno. E un giorno ci siamo messi a parlare di quanto breve sia la vita, quando si hanno dei sogni, di solito, si spingono sempre nel futuro. Noi invece abbiamo deciso di farlo il prima possibile perché non sai quanti anni di vita o di salute avrai ancora.

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