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News sull'omicidio di Anica Panfile a Treviso

Omicidio Anica Panfile, l’ex datore di lavoro: “Le ho prestato 5mila euro, era preoccupata”

Si continua a indagare sulla morte di Anica Panfile, la donna scomparsa e poi trovata morta nel fiume Piave. Sarebbero due gli uomini già noti nel mirino delle autorità. Il primo è l’ex compagno della donna, denunciato per minacce; mentre il secondo sarebbe l’ex datore di lavoro, l’ultimo ad averla vista viva.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Continuano le indagini sulla morte di Anica Panfile, la 31enne scomparsa e poi trovata morta nel fiume Piave. Dal fiume sono stati recuperati alcuni degli effetti personali di Anica, ma manca ancora all'appello il cellulare, elemento che potrebbe fornire molti dettagli sulle ultime ore prima del decesso e sull'identità del killer.

Mentre si attende il risultato degli accertamenti sulla felpa, sul mazzo di chiavi e gli occhiali della 31enne, gli inquirenti continuano a scandagliare il passato della donna alla ricerca di una pista da seguire.

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L'ex compagno a processo per minacce

Nel mirino delle autorità ci sarebbero per ora tre uomini: il primo è l'ex compagno di Panfile, il 35enne Vasilica Lungu, coinvolto in un processo per minacce. L'uomo dal 2018 in poi avrebbe inviato una serie di messaggi minatori alla vittima, intimandole di "stare attenta" per evitare aggressioni. "Ho tanti amici in Italia – scriveva il padre dei suoi 3 figli – e possono farti del male. Stai sicuramente con un'altra persona. Tornerò lì e ucciderò sia te che lui".

Il 35enne, che è atteso in Tribunale il 16 giugno prossimo nell'ambito del procedimento per minacce, è stato raggiunto dalla trasmissione Quarto Grado. Ai microfoni del programma Mediaset, l'uomo ha ammesso i litigi con l'ex compagna, ma ha dichiarato di "non essere mai stato violento".

"Non l'ho mai picchiata – ha sottolineato -. Non aveva lividi sul corpo, chiunque può confermarlo. Le nostre liti erano forti, ma erano solo verbali. Sapevo che si era rifatta una vita, le chiedevo spesso anche della sua quarta figlia ma non mi ha mai detto di chi fosse".

L'ex datore di lavoro

Il 35enne ha puntato il dito contro l'ex datore di lavoro di Anica, il 76enne Franco Battaggia. Stando a quanto da lui dichiarato, la donna gli aveva raccontato di aver avuto più volte discussioni con l'anziano, l'ultimo ad averla vista in vita prima della scomparsa.

Battaggia, ex della Mala del Brenta, ha alle spalle una condanna (già scontata) per omicidio. Allontanatosi dalla criminalità dopo il carcere, ha iniziato a lavorare nella pescheria di Treviso che gestisce ancora oggi.

Il 76enne ha raccontato di aver visto Panfile per consegnarle il Cud, così come confermato dalle indagini. Nel corso del loro incontro, la 31enne avrebbe confidato di avere un debito di 10mila euro e l'ex datore di lavoro, per aiutarla, l'avrebbe invitata ad entrare in casa per consegnarle 5mila euro in contanti. "Era preoccupata – ha sottolineato Battaggia -. Le ho dato i soldi in contanti, tutto quello che avevo in casa". Alle 16.30 circa, i due hanno lasciato l'abitazione del 76enne in auto.

A quel punto, Anica avrebbe chiesto all'ex datore di lavoro di lasciarla davanti al negozio Arcade Bike, dove avrebbe dovuto incontrare il "terzo uomo", la persona (per il momento ancora non identificata) che secondo gli inquirenti potrebbe averla uccisa dopo un violento pestaggio.

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