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Corriere trascinato dai vigili, agenti si difendono: “Inveiva e minacciava, denunciati anche passanti”

La relazione degli agenti della polizia municipale di Taranto per il caso del corriere trascinato in strada dopo la multa in divieto di sosta: “Inveiva e minacciava, intervento giusto”
A cura di Antonio Palma
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"Quanto è accaduto è conforme alle regole e alla legge, gli operatori di polizia locale hanno fatto il loro dovere perché il soggetto ha iniziato a inveire, a minacciare e a proferire  rasi offensive e poi anche a rifiutarsi di fornire le proprie generalità e i documenti", così l’assessore alla polizia locale di Taranto, Cosimo Ciraci, difende l'operato dei vigili urbani protagonisti di un episodio che ha fatto molto discutere nei giorni scorsi quando hanno tirato fuori dal furgone di lavoro un corriere e lo hanno trascinato via in strada dopo averlo multato, immobilizzandolo con la forza.

Il corriere fermato dalla polizia municipale a Taranto
Il corriere fermato dalla polizia municipale a Taranto

In base alla relazione stilata dagli agenti e vedendo anche i filmati della scena, l'assessore ha assicurato che non ci sarà alcuna punizione per gli agenti perché hanno agito nel giusto. In quei momenti "il funzionario ha preso la decisione di sottoporre questa persona a stato di fermo e quindi significa che dovevano in qualche modo immobilizzarlo ma, non essendo collaborativo, è evidente che un minimo di contatto fisico ci deve essere" ha aggiunto l'assessore. "Da quanto ho letto dalla relazione di servizio non è stato in alcun modo un intervento eccessivo" ha concluso, spiegando che nei confronti del corriere è partita la denuncia per resistenza così come una denuncia è arrivata anche per due passanti intervenuti i in quei concitati momenti.

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Anche il Corriere però ricorrerà per via legali contro l'intervento dei vigili, giudicato sproporzionato. "Non esiste prendere un ragazzo, un lavoratore soprattutto e sbatterlo a terra e riempirlo di botte per un documento" ha dichiarato a La Vita in Diretta Damiano, il 37enne Corriere protagonista dei fatti. "Sono stati cinque minuti di panico in cui non ho capito niente. In quel momento l'unica cosa che ho pensato è stato adesso ho perso il lavoro che è la mia vita", ha aggiunto.

"Son stato sullo scivolo per disabili massimo tre minuti per fare una consegna, mi hanno multato e  ho chiesto se me la toglievano, poi sono entrato nel furgone perché volevo andare via e continuare il mio lavoro ma si sono riavvicinati e mi hanno chiesto libretto e patente. Io gli ho chiesto perché serviva la patente se mi avevano fatto già il verbale e gli ho dato solo la carta di circolazione. A quel punto non ho capito più niente, mi hanno preso e mi hanno buttato a terra e colpito con calci nelle costole e pugni in testa"  è la ricostruzione del 37enne che ha avuto una prognosi di 10 giorni.

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