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Scusate, cari operai Fiat, per cosa cavolo siete felici?

Gli operai dello stabilimento Sata di Melfi si esibiscono in un balletto in fabbrica. Ma di cosa siete contenti? Di essere scampati ai tagli? E dei vostri colleghi licenziati ve ne ricordate ogni tanto o no? Dov’è finita la solidarietà operaia?
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Ho visto con sconcerto, il video "We are happy from…" realizzato dagli operai dello stabilimento Fiat di Melfi sulle note della canzone "Happy" di Pharell William. Una considerazione iniziale: qualche giorno fa Sergio Marchionne si è presentato nello stabilimento Sata di San Nicola di Melfi per visitare la linea produttiva che a giugno di quest’anno, dovrà produrre la Renegade, la nuova Jeep del gruppo Fiat-Chrysler. Obiettivo, ‘motivare' i lavoratori. Domanda: li ha motivati così? Senza voler offendere nessuno, cari operai, ma di cosa cavolo siete contenti? Perché ballate? Per essere scampati alla mannaia dei tagli? Michele De Palma, responsabile nazionale del comparto auto di Fiom-Cgil dice su Twitter riferendosi al balletto delle tute blu: «C'è chi balla e chi canta in Fiat: basta essere col direttore di stabilimento. Per gli altri zero pause e più carichi». Dov'è finita la solidarietà operaia? In quello stabilimento pochi anni fa furono licenziati tre iscritti alla Fiom. Che ballo è, dunque, cari amici operai? Quello dei film western, di quando il nemico veniva tenuto sotto scacco col fucile e fatto ballare? Di cosa sorridete? Ce lo spiegate? Lo spiegate ai vostri colleghi? Sembrate il soldato Joker di "Full Metal Jacket" quando alla fine della battaglia dice: «Vivo in un mondo di merda, questo sì, ma sono vivo… e non ho più paura».

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". È co-autore dei libri "Il Casalese" (Edizioni Cento Autori, 2011); "Novantadue" (Castelvecchi, 2012); "Le mani nella città" e "L'Invisibile" (Round Robin, 2013-2014). Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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