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USA, uccide l’amante della fidanzata. Era convinto (sbagliando) che l’avesse violentata

Christopher Membreno, 24 anni, è stato arrestato insieme a un amico per aver ucciso l’amante della fidanzata. Lei gli aveva raccontato di essere stata stuprata, invece si trattava di un rapporto consenziente.
A cura di D. F.
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Si chiama Christopher Membreno, ha 24 anni e una settimana fa ha commesso un orribile delitto: insieme a due amici ha infatti ucciso a pugnalate e bastonate un uomo che credeva avesse violentato la sua fidanzata, obbligandola a un ménage à trois con un suo amico. In verità, stando a quanto emerso dopo l'omicidio, il rapporto sessuale era stato pienamente consensuale e l'unico momento di tensione fra i tre c'era stato quando la ragazza aveva reagito infastidita perché uno dei suoi partner aveva iniziato a filmare la scena. Solo dopo, presumibilmente temendo che quella giornata di sesso sfrenato sarebbe potuta venire alla luce, la giovane ha pensato di giocare d'anticipo e ha chiamato Christopher raccontandogli di essere stata violentata.

"Era spaventato e disorientato – ha raccontato in lacrime il ragazzo, che ora è in arresto – Ho chiamato due miei amici e, seguendo le indicazioni della mia fidanzata, siamo andati a cercare a casa sua Manos Ikonomidis, un ragazzo di 20 anni, uno dei due che lei mi aveva descritto come uno dei suoi stupratori. Lo abbiamo incrociato mentre usciva, io volevo solo giustizia, volevo solo bloccarlo fino all'arrivo della polizia. Non ricordo molto altro, ero "fatto": lui ha cominciato a lottare, ho dovuto difendermi".

In realtà le cose non sarebbero andate affatto così: secondo la polizia infatti Christopher e i suoi due amici sono andati da Manos armati di mazze da baseball e coltelli. Dopo averlo picchiato gli hanno sferrato quattro pugnalate al petto, poi sono fuggiti lasciandolo morire in una pozza di sangue. Non risulta che la vittima abbia avuto modo di reagire. Pochi minuti prima di esalare l'ultimo respiro Manos è riuscito a bussare alla porta di un vicino chiedendo aiuto, per poi crollare definitivamente. Gli investigatori hanno anche constatato che la fidanzata della vittima aveva ricevuto un messaggio minaccioso su Instagram con il quale le si annunciava che qualcuno si sarebbe "preso cura" del suo ragazzo.

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