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Uccise una 20enne: la Cassazione conferma il dimezzamento della pena per l’assassino

“Questa è la giustizia italiana…”, ha commentato rammaricata la madre della vittima, che aveva fatto ricorso contro la decisione della corte d’appello di ridurre la pena da 30 a 16 anni per l’assassino.
A cura di D. F.
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La famiglia di Vanessa Simonini si è vista respingere il ricorso che aveva presentato in Cassazione dopo la riduzione della pena, in corte d'appello, da 30 a 16 anni, per Simone Baroncini, che nella notte tra il 7 e l'8 dicembre 2009 uccise Vanessa, 20 anni, dopo che la ragazza aveva rifiutato le sue avances. La madre della giovane ha commentato: "Questa è la giustizia italiana". L'assassino, pisano di 38 anni, uccise Vanessa mentre erano in auto dopo che era andato a prenderla per portarla ad una festa con altri amici. L'uomo la aggredì e strangolò dopo essere stato rifiutato dalla ragazza, che lo considerava soltanto un amico. Dopo l'omicidio Baroncini tentò di togliersi la vita con i gas di scarico della sua automobile senza riuscirci poi, interrogato dai carabinieri, prima inventò di essere stato aggredito poi confessò l'omicidio.

Poco tempo dopo il delitto l'assassino chiese perdono alla famiglia di Vanessa: "Chiedo perdono alla famiglia di Vanessa, agli amici, a Dio… Non so neppure io come sia potuta accadere una cosa così terribile. Lei era tutto per me, le stavo per comprare il regalo di Natale, ora sono distrutto".

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