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Torino: madre riforniva di droga il figlio in cella lanciando dosi con la fionda in carcere

La donna di 44 anni è stata condannata dal tribunale di Torino insieme al figlio, che aveva allestito un florido spaccio in carcere, e ad altri complici.
A cura di Antonio Palma
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Insieme al figlio detenuto aveva escogitato un piano molto singolare ma preciso nei minimi dettagli affinché potesse rifornirlo di droga attraverso le sbarre del carcere. Per questo una donna di 44 anni è stata condannata  oggi dal Tribunale di Torino a 2 anni, 5 mesi e 10 giorni di carcere insieme ad alcuni suoi complici che l'aiutavano nell'impresa. Il meccanismo era semplice ma efficace: la donna, dopo aver ricevuto precise istruzioni dal figlio nei colloqui, si presentava fuori dal carcere e con una fionda lanciava le dosi di droga attraverso i cancelli in punti precisi e prestabiliti. Qui venivano poi raccolte dai giardinieri detenuti e infine consegnate al figlio oggi 28enne che aveva avviato un florido spaccio tra le celle.

I fatti risalgono al 2015 quando gli investigatori, coordinati dal pm Paolo Toso, scoprirono un traffico di stupefacenti, in particole hashish, oltre a telefonini e medicine, nella casa circondariale ‘Lorusso e Cutugno' del capoluogo piemontese. Attraverso le indagini gli inquirenti scoprirono lo strano meccanismo con cui la droga veniva introdotta in carcere e il coinvolgimento della donna e di alcuni agenti penitenziari. Tutti sono finiti a processo e sono stati condannati. Per il 28enne il giudice ha sentenziato una pena di 3 anni di reclusione, per la donna 2 anni e 5 mesi, mentre per gli altri complici pene tra gli 8 mesi e i 4 anni e 5 mesi.

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