Tim, multa per 360mila euro: parlare con un operatore è troppo difficile

Chiunque abbia avuto bisogno di comunicare con il call center della Tim (ma anche di altre compagnie) sa bene che mettersi in contatto con un operatore non è proprio impresa semplice. E per questo motivo la compagnia telefonica è stata multata dal Garante della Comunicazione per 360.000 euro. Tim deve rispondere della scarsa chiarezza del sistema di risposta automatica interattiva e dell’assenza di una opzione che permetta di parlare immediatamente con un operatore. La multa da 360.000 euro dell’Agcom conclude una vicenda iniziata con la denuncia di un utente che aveva smarrito la propria sim e che, nel tentativo di avvisare la compagnia telefonica, si era di fatto perso nel labirinto creato dalla Tim. L’utente – ricostruisce il quotidiano Repubblica – ha chiamato il servizio clienti (il 119, nel caso di Tim) e appunto non è riuscito a mettersi in contatto con una persona in carne e ossa, poi ha provato a fare un reclamo via telefono ma senza riuscirci, ha quindi provato a denunciare il furto della sua sim, ancora senza riuscirci.

La Tim si difende – Il Garante per le Comunicazioni che ha raccolto la sua denuncia ha messo sotto esame il 119 e alla fine si è deciso per questa multa. Il Garante ha accertato che il cliente può arrivare a una persona fisica solo se è interessato a un’offerta commerciale. Secondo l'Agcom, il call center non permette inoltre di reclamare al telefono: chi chiama è indotto a spedire una e-mail, un fax o una raccomandata per protestare. Da parte sua la Tim si è difesa davanti al Garante dicendo che il call center automatico permette di bloccare una sim rubata o smarrita semplicemente digitando il numero di telefono. Anche il reclamo telefonico sarebbe possibile quando il cliente lamenta che una clausola del contratto non è stata rispettata. Insomma, la società sostiene di aver rispettato tutte le normative in materia.